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 M. Rev.do e carissimo Arcipr don Biscaldi,


 Stamattina il don Ravazzano mi ha comunicato quel testamento della Sig. Maurina

Valsena che ebbe da lei. Io, caro don Biscaldi, non sono quello che l’Erede ha ho ereditato

dalla Sig. Maurina, ma il libretto su cui c’erano su quelle migliaja di lire se del che c' erano

sul libretto e il danaro trovato alla morte, se lo sono diviso i parenti, nota in ordi

dopo due anni che si aspettò sempre che saltasse fuori qualche testamento.


 +           G. P. A. M. !


 M. Rev.do e carissimo don Biscaldi,

 Don Ravazzano mi ha comunicato quel testamento della Sig. Maurina Volsena

e mi ha pure parlato in proposito secondo quanto Ella gli ebbe la commissione avuta da lei.

 Io, caro don Biscaldi, non posso fare nulla, perché ho ereditato nulla

dalla defunta Signora Volsena. e quindi non posso dare nulla

Del Se il denaro che c’era su aveva lasciò su libretti e quello trovatole fu tutto dal

Pretore non venne a me, ma agli eredi che naturali che se lo sono diviso,

con autorizzazione superiore dopo due anni di attesa che saltasse fuori qualche testamento.

 Quanto alla roba, essa e' ancora qui, tutta ritirata e custodita da me,

come l'ha consegnata il Pretore, ancora nell'appartamento della povera morta.

 Nessuno finora si è presentato forse perché si sa si teme che il fitto di altri tre anni

del locale (che è del comune) e le altre spese, fatte fatte ne superino il valore.

 Ciò che posso fare è di assicurare che qui non sarà toccato un filo se non col permesso

della competente autorità.