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XV / VI - XVII
Gentilissimo sig.r Conte,
L’altro
jeri, festa di Sant’Antonio da Padova, Sento
del quale Lei molto
caritatevolemente
ella avrà ricevuto quella mia parola.
Io
pensava nel telegrafarLe che Lei molto mi aveva ha
caritatevolmente comprate
in
presso piazza e donate un giorno...
Andrò
anche a Torino si parlava con l’altro fratello che è
Il vero proprietario del
terreno
è suo il fratello
dell’Onor.le, che sta a Torino, ma l’On.le si è
assunto di agevolare
le pratiche di acquisto, perché siccome l’Ing.re che rappresenta a Roma il Marsaglia ha
un
tanto per cento sul prezzo di vendita vorrei
vedre di trattare del terreno, cerco trattare
direttamente
per averlo a meno. Ma ora ciò che è in ribasso non sono gli stabili
quanto
quanto
o i terreni quanto il danaro, e capisco
che non dovrò
prenderne lo pagarlo.
Il
danaro me
lo dà la sig.ra Celesia, la madre del Celesia socialista,
che donò ai socialisti di Roma la Camera del Lavoro.
Come il Signore guida mai le cose!
Erano due fratelli, uno socialista e l’altro tutto pio e cattolico; muore il cattolico
e la madre per ricordarne la memoria dà quella somma. Deo gratias! Deo Gratias!
Ed
io x spero andarvi a
dire la prima S. Messa la festa di San
Pietro Apostolo perché vi è
una chiesuola pubblica proprio dedicata al Principe degli Apostoli, che è il Protettore
della
nostra Congregazione. E a San Severino, un
giorno quando potrò celebrare
la
prima santa Messa Preghiamo preghiamo?!
e raccogliere i primi ragazzi?
Il Signore ci aiuterà e la Casa di San Severino il Signore la aprirà e San Severino che
già
ho eletto con a
Protettore dopo la SS. Vergine (perché dappertutto, ma specialmente
nelle Marche la SS. Vergine deve avere sempre il primo posto).
S. Severino che quel giorno mi ha dato molte consolazioni, confido che dal Paradiso
ci
ajuterà molto a la
lavorare e a salvare la gioventù. Preghiamo che la guerra finisca
presto. -
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Quanto
al a quella somma per
cui che v. signoria disse a don Risi che sarebbe
pronta, se devo venire a prenderla, verrò a prenderla, se no, veda lei, sig.r Conte,
come crede meglio combinare.
Io
l’avrei bisogno Mi verrebbe bene averla per San
Giovanni o per San Pietro
Apostolo, non più tardi, almeno in parte, facilmente occorrendomi
per dover dare un acconto.
Le dirò ora, caro signor Conte, che ogni mattina la portò con me sull’altare?
Oh lei questo lo sa bene. Ma oggi che è la festa del cuore di Gesù (e le scrivo
che è verso la mezzanotte e mentre questa dolce festa va spirando, salga al cuore
sacratissimo di Gesù con la preghiera di questo povero sacerdote la voce e la preghiera
degli angeli di tutti i giovanetti che a Roma e a San Severino verranno salvati
per l’opera della sua carità!
La
ha tr Diamoci la La gioventù Salv
La gioventù è pervertita dai vizî e dall’incredulità. Diamoci una mano,
caro
sig.r Conte, e vediamo con l’ajuto
del Signore di ritornare
riaccendere la lampada
della
fede e della vita cristiana a quanti piû
qu più poveri giovani potremo,
e portiamoli al seno della loro e nostra vera madre la S. Chiesa.
Non
c’è altra madre né altra salute. Iddio e la SS. Vergine saranno
con noi! ci
ajuteranno
bene ugualmente. Ma io mi getto tutto ai piedi del Signore, e alzo a
lui
umilmente
le braccia e il cuore e il grido della ma
povera fede dell’anima
che egli mi ha dato, e la Divina Provvidenza mi darà i soldi da pagare.
Io
sono come un
poveraccio, mi ma la
Divina Provvidenza suscit
come suscita
mi
ha messo sul sentiero il sig.r Conte Servanzi, così manderà
altri e tanti che,
amando
la
S. Chiesa e il Vicario
Papa e volendo mantenere nella gioventù viva e salda
la santa fede di nostro Signore Gesù Cristo, mi ajuteranno a pagare
anche
sto questo grande
debito che sto per fare.
Lunedì
18 corr. Il Signore fa sempre così. Lunedì 18 corr,
sarò a Milano dove una
per l’atto di acquisto della casa sul lago di Como per gli orfanelli di guerra.
Costa centomila lire e la Divina Provvidenza mi ha mandato proprio centomila lire
da
pagarla subito tutto
interamente.
¨