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 Gentilissimo signor conte e amico, [Servanzi S. Severino]


 Ricevo la sua gradita del 7 corr.

 Mi spiace di sentire che la signora Contessa Caterina abbia dovuto non si trovi

in buona salute.

Oggi dovrò recarmi Stasera parto per a Venezia, e ci dovrò stare un po’ di giorni,

ma se potrò recarmi a Roma, mi sarà mio dovere e premura far visita alla Contessa.

 Prego lei di significarglielo, e insieme farle conoscere che formulo i migliori voti p

di pronta guarigione.

 Anch’io, in verità, non sto troppo bene, e non andrei neanche a Venezia,

se non ci fossi costretto. Ma son tale che presto muoio e presto risuscito.

 La ringrazio, sig.r Cav.re, del suo valido interessamento per il convitto:

esso alimenterebbe le scuole medie e specialmente le Art la scuola d’arte.

 Anche San Domenico sarebbe l’ideale, ma vedo difficoltà.

 Il fabbricato di S. Lorenzo mi pare abbia poco o nessun cortile,

e i giovani hanno bisogno di moto: il moto è salute vita e moralità.

 Anzi vagheggerei una bella palestra, che potrebbe servire anche pel ginnasio,

come per gli la scuola d’arte: se uniamo le forze S. Severino ha avrà un avvenire

pieno di risorse. E sarà una benemerenza di più dell’amministrazione fascista.

 Voglia ringraziarmi il Sindaco pel suo interessamento.

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