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 [+]        [Tortona,] 9 maggio [191]7


 Mio caro Aliffi,


 Non posso oggi venire subito a Roma, come speravo, per motivi che ti dirà Mancini.

 Ho l’anima profondamente addolorata per te, per la tua condotta a Messina.

 Sono in dovere come tuo Superiore e padre in X.sto di proibirti,

nel modo più assoluto, che tu ritorni, per ora, a Messina.

 Si minaccia da persona, che fu tua penitente, di consegnare tue lettere

all’Arcivescovo.

 Là attualmente è provvisto con don Sterpi.

 Io conosco alcuno di quegli scritti, che sono indegni di un sacerdote.

 Lascia stare il pretesto della famiglia, perché so tutto.

 Umiliati, o figlio mio, davanti a Dio, piangi i tuoi peccati e farai ora i santi...

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