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            [1915]


 Rev.mo. sig.r teologo, [Fortis]


 Ricevo il telegramma con la dolorosa notizia.

 Domattina tutte le S. Messe dei sacerdoti dell’Istituto e le sante comunioni

dei chierici, dei novizî e degli orfani saranno a suffragio dell’anima della nostra

indimenticabile benefattrice e madre.

Noi Ci Mi prendiamo prendo la libertà di chiamarla così, perché essa davvero mi

fece da madre a me e ai miei Religiosi e ai figli della Divina Provvidenza nelle nostre piû

gravi necess in momenti assai dolorosi.

E Verrò Dovevo andare a Roma, ma mi sono trattenuto appositam apposta

per prendere parte ai suoi funerali; era questo per me doveroso tributo di gratitudine.

 Ma sempre pregherò e farò pregare per la sua zia, che non dimenticheremo mai più,

né io né tutti i miei religiosi.

 Le faremo anche l’ufficio de e poi la trigesima: le orazioni sono pur poi anche

sempre un conforto anche dei vivi nella mancanza delle persone care.

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