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[scritta da terzi]


 [+]         [Tortona] 11 aprile 1917


 Caro don Guida,


 ricevo la vostra lettera dell’8 corr. m.

 Sono davvero molto spiacente che non abbiate ubbidito nel Signore, non per me,

che sono una ben miserabile creatura, ma pel Signore ,e vi devo anche dire

che non posso tener buone le scuse che adducete.

 Perciò vi prego nel Signore di fare quanto già vi ho scritto e vi ho telegrafato.

 Credete, caro don Guida, fuori dell’obbedienza non v’ha virtù solida,

ma solo amor proprio e inganno.

 La via della mortificazione del nostro amor proprio e della disciplina e obbedienza,

è, per un religioso, la via della pace e della salute.

 Vi torno quindi a pregare per l’amore di Dio di fare quanto già vi ho scritto.

 Al presente non ho altra destinazione da darvi che S. Francesco,

[Tre Mulini Reggio Cal.] dove vi supplico di portarvi, come in altra mia vi ho detto.

 Che se mai voi credeste di non andare, ciò sarebbe per me un grave dolore.

 Don Ferretti non si muova in nessun modo da S. Prospero,

e faccia quello che ha fatto sin qui, con l’aiuto e la benedizione di Dio.

 Nella speranza che in questi momenti, già di tanti dolori, vorrete col vostro cuore

di fratello e con spirito di buon religioso, concorrere a sollevarmi,

vi prego dal Signore ogni conforto e vi sono in G. Cristo e Maria SS.

 Aff.mo.

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