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[Al Distinto Giovine Luigi Franci

Via Trapani, 3

Roma]


 +        [Tortona,] 27 settembre 1938 XVI


 Caro Franci,


 il Signore sia sempre con noi, - e ci dia la sua grazia e la sua pace,

abbondantemente.

 Ho ricevuto la tua del 23 c.: - che vuoi che ti dica, caro Franci?

 Per essere schietto, ti dirò che, secondo me, hai fatto un grande sproposito.

 Prima cosa, cui dovevi pensare e attendere, era di amare il Signore e di seguire

Gesù Cr., rinnegando te stesso, abbracciando e portando quotidie la tua croce, dietro di Lui.

 La tua croce era, per ora, di sapere aspettare «L’ora e il momento di Dio», e, intanto,

perfezionarti nella pratica delle virtù religiose.

 Che ti varrebbe il sacerdozio, se non sarai santo?

 La volontà di Dio sicura sta nella nostra santificazione:

«haec est voluntas Dei, santificatio vestra.»

 Bisogna, prima, cercare la santità: pensaci bene, caro Franci:

quod sanctum non est, nihil est!

 Pregherò per te sempre, e fa lo stesso tu per me.

 Ti conforto e benedico nel Signore e nella santa Madonna.

 Tuo aff.mo


           Don Orione  d. D. Pr.


 P. S. Evidentemente il nemico del nostro bene ha anche eccitata la tua fantasia,

poiché il tempo, oltre i 6 mesi, prima del noviziato, ti veniva già computato e dedotto

dal periodo dei tre anni di tirocinio, - come si fece per altri.

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