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         Anime e Anime !

         Tortona, il l’8 marzo del 24


 Mio caro fratello, [Manzini]


 Grazia e pace da nostro Signore! a te e a tutti!

 Torno a casa e trovo la tua lettera.

 Sto sul partire per Roma, ma ci troveremo sa, caro Manzini. ma Dio

 Iddio conosce le ore e i momenti che sono suoi: lasciamoci condurre da fare a lui.

 E il sacrificio col quale aspettiamo il tempo e il momento del Signore, e ci

abbandoniamo alle ammirande disposizioni della sua Provvidenza, vale molto agli occhi

suoi: è una preparazione al tempo della letizia dello spirito, la cui ora suona, di sovente,

improvvisa.

 Sì che pregherò per te, ma anche tu prega, e tieni gli occhi levati

e il cuore alla Madonna e va avanti col Signore.

 La tua è una vigilia notturna, la tua e la nostra.

 Ma abbi vivi di umile fede e del grande e divino amore che è Gesù e va avanti

ove sei fedelmente, figlio mio.

 Altre vigilie verranno per te e per l’Opera Card. Ferrari.

 Avrete grandi prove, poveri figli!

 Ma sulla vostra Casa ci sta una gran luce; continuate a camminare umili e piccoli

ai piedi di nostro Signore e della S. Chiesa, e state uniti nella carità,

i vostri giorni non mancheranno.

 E anche dove ti parrà finirà la mano dell’uomo e ti parrà che pur finisca

la mano della Chiesa, là comincerà la mano di Dio e la materna sollecitudine della sua chiesa della madre la Chiesa.

 Ti abbraccio, o mio fratello, in osculo Christi, e vi abbraccio tutti.

 Amiamoci tutti in pazienza e in dolcezza e diamo vita ed edificazione

nella fraterna carità.

 Bisogna sopportare i difetti l’uno dell’altro, con grande amore,

con grande e dolce amore e sopportare anche altro insieme la croce con Gesù benedetto,

ma anche di sopportare con animo forte e confidenza in Dio le calunniose imputazioni. Ora l’Opera Cardinal Ferrari e ciascuno di noi voglia morire. delle piû

belle e necessarie virtù apostoliche di S. Paolo fu

 Che la carità del Signore ti ci riempia, che la luce del Signore sia sopra di noi tutti -

cantiamo al Signore Di tutto benediciamo e cantiamo al Signore un cantico nuovo:

l’olocausto della nostra umile vita nella carità.

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