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            [Roma]


[a Bonaiuti]


 Ah! se il fratello separato, che jeri mi ha scritto scriveva pregasse un solo un po’,

più come egli ritroverebbe egli la via diritta del ritorno al cuore di questa a questa

gran Madre a cui il Signore dedit latitudinem cordis: e come nell’amore dolcissimo di

ritroverebbe di essa attingerebbe balsamo e conforto alla sua vita e splendore di fede

purissima, ai suoi passi né più oserebbe alzare dividere Paolo contro da Pietro! -

 Quel Paolo che non badò a lontananza di luoghi né a disagi di viaggi per andare

a Gerusalemme a vedere Pietro e, pur con tutto lo zelo dell’apostolato che lo divorava

rimase con lui quindici giorni.

 Sono a Roma! E mi arde il cuore d’amore al dolce Cristo in terra, e sono a Roma,

nel santuario della mia fede, e vivo tra cor un gruppo di carissimi chierici nostri,

che un giorno saranno i dispensatori delle misericordie del Signore.

 Vivo qui, tra le classiche meraviglie non lontano dal Colosseo, tra monumenti sacri

e venerabili, a pochi passi dal Mosé di Michelangelo, dalla tomba del Cardinale Cusano,

dalle catene che l’Angelo di S. Pietro infrante dall’Angelo di Dio.

 Tutto per me è incanto di venerazione e di amore alla Chiesa.

 Qui è il cuore della Chiesa, e mai, forse, come in questi giorni ho sentito

la grandezza, la bontà, la immensità di questo gran cuore della Chiesa, e quanto a ragione

S. Ambrogio la paragonasse al mare, al mare sterminato, che bagna tutte le sponde, -

tutte le nazioni con le acque salutari dell’amore e della vita!

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