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Parte di lettera al Cav. Domenico Brago - Tropea


 Suo cuore, e parla col dolore; Iddio la chiama, vuole che lei sia riconciliato con Lui.

 Iddio forse castiga perché la ama, e vuol salvarla in eterno.

 Lei sa quanto le voglio bene.

 Vuol forse aspettare altre disgrazie? Vuol aspettare la morte a confessarsi?

 Caro amico, io sono disposto a lasciare qui tutto, e a venire ad accompagnare la cara

salma a Tropea, se sapessi che lei è disposto a confessarsi e a fare la S. Comunione

a suffragio della sua consorte e del suo Cesare.

E la ajuterei tanto! E lei se ne troverebbe molto consolato nel suo spirito.

 Sù, animo, o mio amico e fratello in Cristo, riconciliamoci con Dio! -

 Se non si fa ora, ci sarà poi tempo? Non so. Non bisogna aspettare la morte, -

coraggio!

 E così mi permetta di pregarla, con umile spirito di sacerdote e di amico sincero,

di lasciare che Raffaella venga ad accompagnare la cara salma del suo marito

fino a Tropea.

 Lo faccia per la memoria di Cesare, per non addolorare il suo spirito, -

e farà anche un gran piacere a Don Orione.

 Iddio terrà conto di questo suo atto di pietà, degno di lei.

 Fratello, perdoniamo! Perdoniamo, se vogliamo essere perdonati.

 Aspetto un telegramma urgente a questo mio indirizzo.

 Non si offenda, ma mi voglia più bene, perché le ho scritto da vero amico

e da sacerdote di Cristo.

 La abbraccio con grande e consolante amore, e la benedico.

 Suo


           Don Orione

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