V044T021 V044P024
+ G. A. P. M.!
Tortona, 3 Sett.bre [1]908
Mio caro Ezio, [Carabella]
Ricevo la tua lettera che sono negli Esercizî Spirituali,
e proprio alla vigilia del trentesimo dalla morte del mio dolcissimo figliolo di cui mi parli.
Sì, è stato davvero un gran colpo, il più grande che la misericordia di Dio
potesse darmi per tirarmi a sé, e per disfarmi, umanamente parlando:
io non ne sono ancora tutto stordito, ma sono spaventato perché non valse a convertirmi:
sono qui, pur troppo, freddo come un sasso.
Non so pensare a don Gaspare senza piangere,
eppure sento che anche questa morte non valse a demolirmi,
e a fare di me l’uomo secondo il cuore di nostro signore Gesù Cristo.
Ho bisogno di molte preghiere, e tu dirai per carità un’Ave Maria al giorno
per l’anima mia e una per lui.
Io, ogni volta che pregherò per don Gaspare ti ci metterò insieme, -
vedi quanto ti sarò grato! Se tu capissi che cosa ti vuole dire la mia anima con questo!
Ti benedico ti benedico ti benedico perché non ne posso più.
Tuo aff.mo in G. C.
Sac. Orione d. D. P.
P. S. Quando vedrai il maestro digli che preghi, io non so scrivergli.
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