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[manca l’originale]
Avezzano, 21 Settembre 1916
Gentilissimo signore, [Nobili]
Ho ricevuto, a suo tempo, la cortese partecipazione della carità
lasciata dal compianto suo sig.r zio per le mi opere di beneficenza.
Seppi dal don Zuccarino che ella abita a Firenze,
e non le scrissi subito per rinraziarla, perché mi ripromettevo di farlo in persona,
dovendo passare da Firenze.
Poi questo avvenne di notte, e pensai di trovarla al funerale di trigesima.
Ma ora prevedo pur troppo che non mi sarà possibile trovarmi a Stradella,
pel 23 corr., e quindi, mentre dispongo che qualcuno venga da Tortona a rappresentarmi
alla mesta funzione, scrivo a lei - e per chiederle scusa del ritardo,
e più per dirle che io e i miei orfanelli non dimenticheremo mai di pregare
per l’anima eletta del caro e indimenticabile arciprete Bottazzi.
Egli mi confortò più volte nelle ore più combattute del nascente Istituto,
quando Iddio permise che le più profonde amarezze mi venissero dalle mani
che avrebbero dovuto stendersi ad aiutarmi: Egli ha voluto, anche in morte,
ricordarsi di me e dè miei poveri ragazzi!
Che la sua memoria resti in benedizione nel nostro Istituto,
ed esaudisca Iddio benedetto le nostre preghiere di suffragio che già abbiamo fatte
e faremo ancora per lui!
Ella riceverà - non subito, un ricordo dei miei orfani, che la prego gradire
come segno di grato animo verso suo zio. Noi ci siamo conosciuti, se non erro,
a Stradella, in un Natale, quando venni a predicarvi e lei era forse studente.
Esprimo a lei e a tutta la parentela i sentimenti più sinceri di compianto
e di condoglianza.
Suo dev.mo in X.sto
Don Orione
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