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[l’azzurro è dattiloscritto]
+ Anime ! Anime !
Sanremo, 12 Marzo 1940 - XIV
Nobile signora, [Ida Gallarati Scotti]
Ricevo il suo gradito biglietto. Sono qui da tre giorni e va meglio.
Grazie delle preghiere per la mia salute. Iddio rimeriti largamente.
All’ottima sua Maria Luisa mando una speciale benedizione.
Prego per tutti i suoi cari, sig.ra Contessa, e in particolare per lei
perché Iddio allontani dal suo spirito ogni nube di tristezza,
e le dia quella serenità d’animo di cui una mamma tanto abbisogna per riempire di sé
e confortare tutta la sua casa, e nel caso suo per crescere sempre più nella luce della fede
e forti nelle virtù cristiane le sue belle bimbe.
Che Dio rinsaldi ogni dì di più l’edificio religioso della sua vita, sig.ra Contessa,
con la divina base della fede, com’è detto nelle Sacre Scritture che «il giusto vive di fede».
Gli eccessivi tratti di bontà, di amore che Iddio ha usato verso di noi,
superano la nostra ragione, ma questo sig.ra Contessa, non deve essere motivo di dubbio,
ma nuovo argomento delle loro verità, e nuovo impegno da parte nostra
di prestarvi interissima fede.
Né per credere è necessario ella abbia la soluzione di tutti i dubbi
che le possono nascere nella mente contro le verità particolari della fede,
oh no! né l’Angelico né Agostino ci arrivarono.
Ella, signora Contessa, voglia dare ascolto a questo povero sacerdote,
che le scrive: - confidi grandemente nella bontà del Signore,
nella grazia e misericordia di Gesù Cristo nostro signore; poi signora Contessa,
elevi ogni tanto il suo spirito a Dio, e dica a lui: Signore voglio oggi e sempre
riposare sul tuo paterno cuore, e tra le braccia della santa chiesa madre dei Santi
e anche della mia fede e della mia anima.
Ingrandisca la fede i nostri cuori,
la fede che è sostanza delle cose che abbiamo a sperare che ha ispirato tutto
che è grande nella vita e nella civiltà.
Fede! fede! O, non è Dante che sublimamente canta la fede
nel passo di S. Paolo agli Ebrei?
«Fede è sustanzia di cose sperate
ed argomento delle non parventi
e questa pare a me sua quiditate.»
Si, la fede è virtù basilare, è sostanziale fondamento,
sul quale si basa la speranza della beatitudine, che è piena di immortalità.
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Fede è argomento, dimostrazione e lume onde l’intelletto è condotto a credere
quelle verità che con le naturali sue forze non potrebbe comprendere.
E che la nostra speranza in Dio, non abbia confine, tutto possiamo sperare da Dio,
in umiltà, amore e fiducia grande.
Dio è il Padre celeste che tutto può e tutto vuol darci, purché Lo preghiamo
e Lo amiamo, in semplicità e abbandono come pargoli.
Si direbbe che il Signore ci voglia, in un certo senso, sempre bambini,
e sempre lieti, sereni.
Proprio così, il Signore si ama e si serve in santa letizia, non nella tristezza,
ond’è che S. Francesco di Sales non credeva alla santità melanconica e triste,
e soleva dire «Santo triste tristo santo»
Francesco d’Assisi poi non voleva solo la letizia ma la perfetta letizia.
Ho conosciuto don Bosco, era sempre allegro e di buon umore,
anche quando gli levarono la Messa.
E Santa Teresa diceva: «niente ti turbi». Così erano i nostri fratelli santi,
e così dobbiamo sforzarci, vincerci ed essere pure noi : sempre contenti e lieti nel Signore!
E come non si potrebbe essere pieni di santa letizia se il Signore è vicino a noi
e in noi? «Scrupoli, malinconia, via da casa mia», diceva S. Filippo.
Via, dunque, ogni tristezza, sig.ra Contessa, - via ogni nube, ogni fantasia,
ogni pensiero che non porta pace allo spirito, ma inquietudine e turbamento:
quelle idee; quei pensieri non sono da Dio, ma del nemico di ogni pace e di ogni bene.
Stiamo tranquilli, sereni e riposiamo dunque fidenti nella mano del Signore.
E raccomandiamoci a Maria SS. madre di consolazione e di ogni pace.
Che predicone, signora Contessa, che predicone!
Meno male che siamo in quaresima! Valga per tutte le volte che non le ho risposto.
La conforto dunque, e la ossequio, e la prego de’ miei ossequi,
pieni di grato animo, a suo marito.
Invoco amplissima sulla loro casa la benedizione di Dio, e buona Pasqua!
Umile servitore in Cristo
Don Orione
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