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Al Rev.do Don Mazzucchi

Casa Divina Provv.za

Istituto S. Gerolamo

Fara Novarese


         [Avezzano, li] 6 Ottobre [191]6


 Mio caro fratello in Gesù Cristo,


 Domenica sono stato a Tortona, dove trovai la gradita sua lettera.

 Con quanto affetto nel Signore e gioja dell’animo io vorrei scrivere qualche cosa

di quel gran servo di Dio e amico carissimo che fu Don Guanella, Dio solo lo sa!

 Ma come fare, che non ne ho proprio il tempo?

 Ritengo che Don Guanella sia proprio davvero un santo,

e a lui mi vado raccomandando come si fa coi santi,

e sono andato ad inginocchiarmi ai piedi della sua tomba,

e a pregarlo che mi ottenesse la grazia della conversione e il santo amore di Dio

e della santa Chiesa e del prossimo, sicuro che egli è in Paradiso

e che può molto con col Signore e con la Madonna santissima.

 Che altro le posso dire?

 Pregate anche voi, o cari servi della Carità e figlioli del mio santo amico,

pregate perché un po’ della carità che ardeva nel petto del vostro gran padre arda

anche nel mio cuore e in quello dei piccoli figli della Divina Provvidenza.

 Manco male che queste parole la prego di non pubblicarle,

ma di averle tra di voi, o cari figli di Don Guanella, come tenue

voce di conforto ad amare Dio e a perseverare a camminare nella santa strada

che Don Guanella ha aperto: come segno del grande affetto in Gesù Cristo

che così ha unito il vostro padre e l’umile sottoscritto. E così prego

la bontà del Signor nostro che unisca i miei figlioli spirituali a voi tutti,

o dolcissimi figli del mio amico!

 L’anno scorso, in una visita delle visite da me fatta fatte al vostro fondatore

già gravemente malato, condussi con me un chierichetto, che è di Como,

e nipote di Monsig.r Bianchi; - ho detto scritto a lui che scriva metta giù

un pensiero su Don Guanella, e che lo invî a lei, e quello lei può pubblicare,

se lo crederà adatto.

 Che il Signore moltiplichi i figli servi della carità come le stelle del cielo!

 Vostro dev.mo servitore e amico in Gesù e Maria SS.


        Sac. Orione  della Div. Provvidenza

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 Sono lieto di scrivere da queste terre che nell’ora della loro sventura

videro tra queste rovine del terremoto e sui monti e in Val Roveto il vostro santo

 Tanti tanti ossequî al carissimo don Bacciarini

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