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Copia pienamente conforme,

da me spedita inviata oggi a Mg.r Beccaria

14 Aprile 1916 Sac. Orione della Div. Provv.za


per l’Archivio


Al Rev.mo Mg.r Giuseppe Beccaria

Cappellano Maggiore di Sua Maestà

il Re Vittorio Emanuele III


 +        Roma, il XIV IV [MCM]XVI


 Rev.mo Monsignore,


 Il sacerdote Alberico Sarpi, che, in seguito a raccomandazione di alto prelato,

ho accolto qui a Sant’Anna in Borgo Pio, è stato bersaglio di molte sventure.

 Egli è sprovvisto perfino di una veste talare, e deve presentarsi,

per celebrare la santa Messa, vestito poco decorosamente.

 Molte altre, e forse più urgenti ancora della veste sacerdotale, sono le necessità di lui,

e per questo l’umile scrivente crede giustificata la supplica che questo povero

fratello sacerdote - cui non est adiutor - ha umiliato alla Maestà della Regina Madre.

 A lei, illustre e rev.mo Monsignore, dichiaro poi con tutta coscienza

che il sacerdote suddetto non è per nessun riguardo indegno d’essere soccorso,

e mi dà gioia il pensare che, mercè la carità della signoria vostra rev.ma e carissima,

egli possa provvedersi di quanto gli necessita.

Molti mali La mano del Signore allontanerà molti mali dalla Real Casa,

e molte benedizioni discenderanno sopra di eEssa a sostenerla in diebus tribolationis,

per la carità onde la Regina Madre è larga coi poverelli, e perché li va soccorrendo

sulla parola di Gesù Cristo.

Questo che sto scrivendo, si Se vostra signoria crede,

facc di degni pure far conoscere a sua Maestà questo che sto scrivendo,

perché sento che la mano è condotta a nello scrivere questo così,

affinché E l’augusta donna sia confortata nelle opere della carità,

e continui a compiere il precetto del Signore.

Bac Che la santa e dolce carità, ci edifichi e unifichi in Gesù Cristo!

 Bacio con umile riverenza le mani di vostra signoria rev.ma e carissima

e le sono dev.mo servitore e fratello


           Sac. Orione Luigi

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