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[manca l’originale]
Al Rev.mo Signore
Sig. Don Silvio De Gasparis
Arciprete di Ameno
Genova, Piccolo Cottolengo
Via del Camoscio 2
21 Novembre 1925
Rev.mo signore e fratello in G. Cristo!
La pace di Dio sia sempre con noi!
Ricevo qui il suo espresso.
Sì ricordo benissimo di aver ricevuto qualche mese fa una lettera di vostra signoria
che mi parlava di banchi già del teol. Fortis e mi pare anche che ci fosse entro
qualche altra lettera benché chiaramente ora non ricordi di chi fosse.
Purtroppo ho buttato, perché stavo sul partire, tutta quella corrispondenza e altra
in una valigia che ho perduto.
Ed è la ragione che non le risposi, mentre altre volte sempre ho cercato
di essere sollecito e dare evasione alle sue lettere.
Non ho potuto farlo perché non ricordavo più i termini precisi
della questione propostami. Ma l’arciprete suo predecessore è sempre in vita, mi pare,
ed ella potrà agevolmente avere da lui altra dichiarazione.
Quanto ai banchi, allorché le suore furono qui per gli Esercizî
ho raccomandato loro di essere felici di inginocchiarsi in terra,
se non c’era posto sui banchi. E per i vecchi dell’ospizio ho detto che, data la loro età,
non dubitavo che si sarebbero usati loro quei riguardi di convenienza
e di pietà che sono possibili.
Io non vanto diritti.
Con ogni ossequio e pregandole da N. Signore e dalla Madonna SS. ogni conforto,
dev.mo servo.
Sac. Orione d. D. P.
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