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[incompleta]
[grafia di altri]
+ Anime e Anime !
[15 Novembre 1902]
Veneratissimo sig. don Prinetti,
La sua lettera mi porta tante consolazioni - che nostro Signore la ricompensi
del bene che mi fa questo suo scritto in un momento di amaritudine grande.
Capisco che è il Signore che mi ha voluto confortare.
Quanto al motivo che l’ha mossa a scrivermi, - senta, o buon don Prinetti,
sono lieto di dirle che neanche per un momento ho dubitato che ella
fosse contro l’Opera della Divina Provvidenza la riverenza che io sento da qualche anno
verso di lei è troppo grande perché pensassi male, e poi la nostra santa religione
che
da qualche anno, santo
che per grazia di Dio,
mi va formando ad uno spirito nuovo
e mansueto, - me lo avrebbe impedito di pensar male.
E poi io so anche che lei ha tanto patito, e penso che chi ha patito tanto
ed ami il Signore si trovi nella impossibilità di avversare,
fuorché ciò che proprio è chiaramente male, e anche il male si vorrebbe convertire in bene
colle vie della carità e del compatimento e di un amore grande e delicato e santo,
che pur troppo mi vado persuadendo che è raro anche tra di noi, - perché,
come un giorno sembrava che tutto il mondo fosse diventato ariano,
così oggi spaventato mi pare che il cristianesimo diventi una setta,
tanto è l’odio che vive anche tra le nostre file sotto nome di zelo e di azione.
Tre o quattro anni fa la pensavo diversamente,
e di lei pensava che fosse un mezzo eretico: - Ella mi perdoni, se oggi le scrivo così:
è una colpa che mi è di sollievo confessare, e lei mi perdoni nella carità di nostro Signore.
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