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[minuta manoscritta di due fogli non digitata - incompleta]


 +        Anime e Anime !

         [Tortona,] Sabato, XII Aprile 1924


 Distintissimo sig.r Avvocato,


 Ricevo la sua lettera del 9 corr. c che giunse me’ assente

 Non le posso dire quanto mi fecero fanno pena le notizie non buone

che ella mi ha dato sulla salute della sig.na Lucia Damiasso, sua cognata.

La Voglia assicurare assicurarla che pregherò per la sua salute e vita e essa

e che vorrei poter venire per dirle parole di conforto e di fede.

 Iddio la conservi alla missione di bene, anzi all’apostolato che essa ha intrapreso

e svolto sin qui con tanto sì nobili intendimenti e con spirito veramente cristiano e italiano.

 Sarebbe davvero una jattura e un dolore vivissimo per me

se la fiorente Casa del soldato di Sanremo dovesse mai chiudersi.

 Quanto agli interessi che io ho con sua cognata, pel prestito che essa mi ha fatto,

è pure mio vivo desiderio sistemare la posizione, e lo farò al più presto.

 Anzi davanti a questa lettera che lei mi ha scritto ripeto che verrei io stesso

a Torino per meglio intenderci, se non avessi al momento impegni gravi

che mi richiamano obbligano a recarmi oltre Arezzo, a Cortona e poi a Roma,

dove devo in questi stessi giorni recarmi.

 Sua cognata che fu già tanto buona con me e vostra signoria

mi lasciano vogliano lasciare un po’ di respiro e vedranno che tutto si farà sistemerà.

 Amerei intanto conoscere dove si trova la sig.na Affre e l’indirizzo di essa,

e chi c’è ora a continuare l’opera dei soldati.

 Pur troppo un complesso di circostanze mi hanno tolto impedito quest’anno

quasi di muovermi, sino a queste ultime settimane. E quando volli recarmi a Sanremo,

giunto a Savona e fatta una corsa a Quiliano, non mi sono sentito bene

e vedendo che mi cresceva la febbre fui indotto a tornarmene a Tortona.

per non portare in giro un malato

 Da Sanremo non nulla finora mi hanno fatto sapere nulla finora dell’assenza

circa l’assenza di sua cognata, e ond’è che me ne stavo tranquillo

che tutto procedesse bene.

 Amerei anche conoscere se gli interessi ad essa e alla G. Affre

furono a tempo loro pagati, come avevo provvisto. Sarei anche pure molto grato sapere

se quella la somma di garanzia già data in titoli è rimasta tutta alla Affre,

e precisamente quanto è e quanto è o se fosse intervenuta tra di esse loro due

qualche nuova combinazione, poiché v. sig.ria mi scrive che si sono separate

quasi definitivamente. In questo momento non ho qui don Sterpi

che fa come da Amministratore, e la mia testa è un po’ un cestone.

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 Siccome nei prossimi giorni dovrò essere assente, ella, sig.r avvocato,

voglia scrivere il tutto qui, al rev.mo canonico della Cattedrale don Perdura,

Direttore al Seminario vescovile; egli è de’ miei sacerdoti

ed è e già messo da me al corrente al corrente, e mi riferirà ogni cosa,

dato che io non fossi ancora tornato.

 E poiché la sig.ra Lucia conosce ben più di me la situazione di Sanremo

e persone e cose di colà, gradirei conoscere quali vedute ella avrebbe circa

la Casa del soldato.

 Che se proprio avesse bisogno d’un periodo di riposo,

non saprebbe essa indicarmi le signore più adatte, tanto da poter tirare innanzi

e vedere poi se ella potesse riprendere il suo santo lavoro?

Istituzioni di quel genere dipendono in gran parte non solo dallo spirito e indirizzo,

ma dal tatto di chi vi si dedica.

 Scriverò anche al direttore di Sanremo come ella v. sig.ria mi dice.

 La prego de’ miei ossequî e migliori voti di guarigione alla sig.na Lucia Damiasso.

 E ad essa

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