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[manca l’originale]
[esiste una minuta manoscritta di un foglio non digitata]
Tortona, li 7 Marzo 1940 - XVIII
Anime ! Anime !
Gent.mo signor direttore del Mendicomio di Napoli
La pace sia sempre con noi!
Ricevo la gradita vostra, - risponderò breve ma subito.
I/ La Villa di riposo «Santa Caterina da Genova» per nobili signore
non ha finora riconoscimento giuridico, poiché è nel periodo di esperimento,
e non ha ancora un anno di esistenza.
II/ Ha un regolamento interno blando, più che altro, è una specie di orario:
pochissime regole, - è più una vita di famiglia signorile che altro. È vita che non obbliga,
che non pesa: tutto vi è retto da un grande amore e benevolenza nel Signore
è vita che ha largo respiro, e tutte vi possono respirare e stare a loro agio
nella cristiana carità e latitudine grande, date le abitudini l’età, generalmente anziana,
e i bisogni e anche i comodi diversi, che non si possono cambiare. -
Molto, molto dipende dalla superiora, la quale deve essere serva, infermiera
e mamma dolce di tutte e di ciascuna.
III/ La Villa Santa Caterina in Genova non ha fondi né rendite fisse.
Le
signore danno quello che possono, in che è
generalmente è nulla o quasi nulla.
Vige il principio morale che chi può dare qualche cosa ancora del suo,
non deve venire a sfruttare la carità altrui, - il che non sarebbe né cristiano né onesto. -
Nessuno deve sapere chi dà e chi non dà. La tavola, la pulizia, le cure sono uguali per tutte.
Per ragioni di malattia o grave età possono essere servite in camera; -
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possibilmente ciascuna à la sua camera, - se sono sorelle per limitazione di posti,
anche due nella stessa camera.
IV/ Non si mettono se non le nobili di sangue, - non basta sia nobile la Madre -
devono provare con documento che il padre era veramente un nobile.
V/ Compreso tutto: tasse per la Villa, luce, servizi, automobili, medici,
medicine, età vengono a costare in media almeno L. 20 al giorno a testa, -
perché portano molte esigenze. Hanno cappella con sacerdote.
VI/ La Villa era già dei Marchesi Durazzo, e fu donata, ma per aggiornarla,
per impianto termosifone, di cucina moderna e lavori è costata un occhio.
VII/ Tuttavia non abbiamo debiti: a tutto ha pensato la Divina Provvidenza,
e ho fede che vorrà continuare a pensarvi. Quando v. signoria eleverà il suo spirito a Dio,
voglia raccomandargli quest’Opera, e le sarò grato.
VIII/ Ora la Villa è ormai al completo e bisognerà pensare ad ampliarla,
perché ogni giorno, e da tutta Italia giungono richieste di posti.
IX/ Certo a Napoli starebbe bene una istituzione del genere.
Che la Divina Provvidenza vi dia una bella Villa, magari ai margini della città,
con giardino, in posizione un po’ elevata E poi andate dal vostro eminentissimo Cardinale,
ditegli che vi dia una larga benedizione, e tutto sarà fatto in Domino!
Ossequi vostro
Don Orione
P. S. Ero malato, e solo oggi mi hanno dato la vostra del 27 febb.
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