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[incompleta]


 +         Anime e Anime !

          Roma, il XIV febbr. 1923


 Caro mio figliolo in G. Cr., [Carlucci]


 La tua lettera del dì 11 corr. davvero mi ha addolorato, o caro mio Carlucci,

poiché questa decisione tua prevedo che ti porterà molto lontano dal tuo vero bene

e da Dio. Io non so chi t’ha potuto consigliare ad un passo così precipitato

e pur troppo, così fatale, ma certo avrei preferito che ci avessi pregato su molto,

con calma, e che avessi preso consiglio da don Cremaschi.

 Le ragioni che mi porti non sono serie,

sono i soliti sofismi, che cadono ad un raggio di luce di Dio,

e davanti ad un po’ di buona volontà, di umiltà e di spirito.

 Se tu dài ascolto a me, io ti dico di andare a gettare la tua testa

e il tuo cuore nelle braccia di don Cremaschi, di pregare

e di perseverare nella via ove il Signore ti ha posto.

 Già avevo capito che non eri più ben a posto fin da quando sono ultimamente

venuto a trovarti: non ho, fin’ora, ricevuta la lunga lettera cui accenni,

ma ogni giorno andavo pregando per te, e pensavo che poi, stando insieme più a lungo

ti avrei potuto parlare e ajutare.

 Bada, caro Carlucci, a non farti ingannare dal nemico: vedi che non avrai più pace,

e non so se ti salverai, poiché la grazia della vocazione, che Dio ti ha data,

non si rigetta mai impunemente, e non so, per la conoscenza che ho di te,

dove mai andrai a finire, caro figliol mio!

 Tu ora dici che vuoi ugualmente restare con me e fare del bene lo stesso,

ma questo è una bocca di lupo, è un tranello del diavolo, figlio mio

¨