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[incompleta]
[minuta per terza persona]
Cara Jole
Ho ricevuto la tua lettera che mi ha riempito il cuore di grazia
perché ti vedo buona e disposta a ricevere la Grazia del Signore che salverà la tua anima
ed anche in questa vita non mancherà di consolarti largamente
Ho tardato un po’ a rispondere perché ti preparassi a trovare meno duro
quello che sto per dire. Non ho nessun desiderio di farti soffrire,
anzi non c’è nulla di più doloroso.
Dalla decisione presa ne consegue che non potremo né vederci né telefonarci
né scriverci più a lungo.
Non temere che se mi sono deciso a questo è perché so che c’è chi si occuperà di te
quanto e meglio di quello che avrei potuto fare io: è N. S. Gesù Cristo
per amore del quale io rinuncio a te e a tante altre cose Egli si servirà dei suoi servi
per giungere sino a te ed io ho pregato Don. Orione di occuparsi della tua anima
ed Egli mi ha promesso di prenderla a cuore come avrei potuto fare io stesso.
Pregherò
anche mia sorella di confortare la tua vita
solitudine e di vederti spesso;
ad entrambi di trovare qualche occupazione e qualche affetto che riempia il vuoto
della tua esistenza, ché le piccole commissioni e i divertimenti non bastano a liberare
dallo sconforto e dalla malinconia.
Ma quand’anche tu, per soffocare il dolore, per paura di soffrire,
ti buttassi a capofitto nei gorghi del piacere, compatirei il tuo accecamento, soffrirei,
ma non dubiterei, perché Cristo, nato nel cuore, anche se volessi ucciderlo,
rinascerà sempre.
Tu però non giungere a questo: pensa che anche con questo soffriresti di più
e più acerbamente, perché con disperazione, mentre accettando serenamente
questa sofferenza che il Signore ti manda, ti purificherai per renderti degna
di una vita migliore che anche tu come me, stai per cominciare.
Non preoccuparti neanche per il materiale:
continuerò come prima per mezzo di mia sorella, ad ajutarti ed anche, quando lo vorrai,
a mantenere le mie promesse.
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E se tu avrai il desiderio di cambiare in qualche cosa glielo dirai.
Ed ora coraggio, cara figliola e avanti!
C’è un campo enorme davanti a me, tante lacrime da asciugare,
tanti cuori da confortare, tante anime in cui accendere la fiamma della fede e dell’amore.
C’è in lavoro enorme da compiere, c’è da combattere duramente e a lungo,
c’è da costringere la nostra società riottosa a cambiare il suo volto e a rinnovarsi in Cristo.
Non vorrai tu, nel tuo piccolo, ajutarmi da lontano in quest’opera di bene?
Coraggio, cara figlia, che così ti voglio chiamare perché ti ho rigenerata nel Signore;
ancora pochi anni di lavoro e conquisteremo un premio eterno,
il solo premio che possa dare la felicità vera e duratura,
secondo le aspirazioni del n/ incontentabile cuore.
Così farò io anche se, dopo tanti anni, mi sembrerà, come sembrò a S. Agostino,
e sembrerà anche a te che mi venga strappata una parte di me stesso per me
che il sapere che tu soffri per causa mia.
Eppure anche Copello quando ti ha operata ti ha fatto soffrire ed ora stai meglio
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