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[l’azzurro è dattiloscritto]


Nobilissima Signora

Sig.ra Contessa Antonia Caccia Dominioni

Piazza S. Ambrogio 16 - Milano


          Milano, 13 Gennaio 1940

 +         Anime e Anime !


 Nobilissima signora Contessa,


 Ho voluto riservare a me la gioia di offrire alla signoria vostra

questa cara pubblicazione, quasi a dirle ancora una volta la mia profonda gratitudine

per il conforto e l’aiuto da lei dato a me e ai nostri poveri

nei primi passi del Piccolo Cottolengo Milanese.

 Sa il Signore di quanta consolazione mi è stata la sua esimia bontà;

e, mentre la invito oggi a contemplare quella che, - a Dio piacendo, -

sarà la casa dei nostri fratelli più bisognosi, ritenuti quasi rottami o rifiuti della società,

non posso a meno di assicurare la S. V. che al Piccolo Cottolengo

non dimenticheranno mai quanto ella ha fatto per noi.

 Il suo nome è scolpito nella pietra viva dei nostri cuori,

e il ricordo della sua carità rimarrà in benedizione.

 Oh; si elevino, e presto, i nuovi padiglioni; e aprano le loro porte ai tanti

e tanti fratelli infelici che a noi vengono implorando un rifugio.

 Quel Dio che nutre gli uccelli dell’aria, che veste i gigli del campo,

muova i cuori generosi ambrosiani verso i poveretti che portano nelle carni e nell’animo,

più fonde le stigmate del dolore: li faccia sempre più pietosi verso i miseri,

li ispiri a dare ogni valido contributo perché, - come il primo, già in costruzione,

così tutti gli altri padiglioni abbiano rapidamente a sorgere.

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 Noi passeremo, ma ho fede che il Piccolo Cottolengo resterà umile

e grande opera di carità, voluta dalla Divina Provvidenza,

a conforto di migliaia di fratelli infelici, e ad onore di questa Milano,

sempre altamente benefica.

 A lei, nobilissima signora Contessa,

che tanta parte ha avuto in questi nostri umili inizî,

la più larga ricompensa e benedizione.

 Con grato animo obbligatissimo e devotissimo


            Don Orione

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