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 Veneratissimo padre in Gesù Cristo,


 È da due giorni che avrei dovuto venire a ringraziarla

della carità usata verso i poveri figli della Divina Provvidenza,

e anche per parlarle d’altro, ma sono fui proprio tanto occupato;

oggi dovevo avevo stabilito venire, e vedo che forse non potrò, perché Sterpi non è casa

e qui c’è ancora tutto sossopra. Mi prendo la libertà di umiliarle pel momento

un biglietto da lire 100, af e voi, o carissimo Padre nostro, fatene ciò che volete

e agg per le Opere diocesane, e aggraditelo come tenue prova che d’affetto

dei figli della Divina Provvidenza.

 Vi bacio il sacro anello e vi do e sono il vostro povero figlio in G. Cristo


            Don Orione

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