V045T004 V045P003
[incompleta]
[esiste una minuta, manoscritta, non digitata di una facciata di un foglio]
+ G. P. A. M.
[15 Gennaio 1902]
Veneratissimo padre in n. Signore Gesù Cristo crocifisso, [Bandi Igino]
Sono giunto a Noto jeri sera. Ho trovato questo pîssimo Vescovo in buona salute,
e tutto pieno di bontà e di contentezza.
Anche i figli stanno tutti bene, e oggi sono tutti in festa, poveri figli! -
sono i miei più lontani e, in questo momento, mi par fino che, per tanti titoli,
debbano essere anche i più cari, - lasciamoli dunque far festa!
Ho loro portato un ricordo benedetto dal S. Padre,
ah i figli capiscono l’amor del Papa più che i vecchi: la loro fede viva e bianca,
la loro innocenza che vien fuori dalla fronte, dagli occhi grandi e bianchi
ha qualche cosa di quel bianco grande che è attorno al Papa
e che piove dal volto del S. Padre.
Sono anch’essi figli vivi e pieni di entusiasmo come quelli là
che circondavano di entusiasmo il Signore, e gli facevano ressa d’intorno,
anche con un po’ di poco buon garbo, ma pure con tanto amore
quanto non ne avevano le turbe rispettose, e tanto da meritare che il Signore
facesse far largo e se li chiamasse fin vicino con quelle parole piene di amore:
lasciateli venire!
Ah sono sempre tanto buoni i fanciulli! e anch’io vorrei essere sempre fanciullo,
perché il Signore lo ha detto, e mi pare pure in qualche momento di esserlo bene un po’. Ma forse lo fui anche troppo, e specialmente con vostra Eccellenza,
e in questi ultimi giorni sopra tutto, nello scrivere da Roma quelle lettere;
tanto che temo d’esser trascorso nel dire, e di averle mancato di quella riverenza
che pure sentiva di averle nell’animo mio, di averla in qualche modo dispiaciuta.
Ho sentito che questi figlioli...
¨