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[incompleta]
[25 Settembre 1898]
Veneratissimo padre in Gesù Cristo,
Ricevo
la lettera di vostra Eccellenza, la
prima qui e sono tanto commosso,
e non ho potuto a meno che inginocchiarmi, e ringraziare il Signore
che
di avere un padre così buono!
Ricevo pure da don Sterpi un telegramma che mi dice
che nella vostra grande carità avete dato don Cristiani e permessa la vestizione.
Oh
cosa devo dire dirvi?
Siate benedetto! e possa sempre la vostra santa mano
stare sempre sovra la mia vanità e sovra il mio grande orgoglio e la mia grande superbia!
Ah
io sento di essere molto So che questo Vescovo vi
mi ha detto
che
vi ha scritto qua come
per dirvi che dovrei fermarmi pure qui
alquanto qui a Noto,
questa cosa mi ha turbato jeri perché ho pensato che voi poteste dubitare
che
glielo avessi detto io. Caro padre, guardate che a
un vostro cenno e appena potrò
vengo,
e a un se voi mi
mandaste anche un semplice cenno, volerei via col telegrafo.
Adesso devo parlarvi di altro. Vi porteranno da vedere un articolo
che
dove si parla di eremiti. L’ho scritto pel
foglietto della Provvidenza, ma.....
Qui
conti Qui c’è un bravo chierico di 2a
filosofia che ha domandato
di appartenere all’Opera della Divina Provvidenza. Ma vostra Eccellenza sa
che noi siamo ancora tre o quattro peccatori.
Tuttavia anche Mons. Vescovo mi dice di prenderlo che farà bene.
Io
non faccio niente, dica dica
vostra Eccellenza se devo prenderlo o no:
faccio tutto come vuol lei.
Non
posso terminare se non col rinnovare
rinnovarle commosso
tutti i ringraziamenti che possono uscire dal cuore di un figlio.
Appena
possa le voglio
scrivere alla sua mamma una lettera delle strane usanze
che
ci sono di qui così la terrò un po’ alla
e e vostra sorella poi che dir allegra.
Qui fa più caldo che in luglio a Tortona, ma non patisco niente,
io
sto benissimo; son più divertito ho
un buon letto son fin diventato più grasso.
Mi
perdoni vostra eccellenza
¨