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[esiste altra copia, manoscritta, di 8 fogli non digitata]
+ G. P. A. M. Instaurare omnia in Christo!
Mio veneratissimo padre in n. Sig. Gesù Cristo crocifisso e nella Madonna SS.,
Prostrato ai piedi vostri, siccome a padre nel Signore
e pastore dolcissimo dell’anima mia e delle anime di tanti che lavorano con me
in
questa minima minima
Opera della Divina Provvidenza,
dopo avere pregato e invocato con tutto il cuore di figliolo la SS. Vergine Immacolata,
madre buona della Divina Provvidenza, madre di misericordia,
madre e signora di tutti noi e di ogni cosa nostra: invocato il glorioso San Giuseppe,
Sposo purissimo di Maria Vergine e patrono universale della s. chiesa cattolica,
e l’Arcangelo Michele: il grande San Giovanni Battista e i miei santi protettori
i beati apostoli Pietro e Paolo e Giovanni e gli altri beati apostoli;
i
santi Vescovi Marziano e Innocenzo e tutti gli altri miei
miei carissimi santi
e
sante protettori e protettrici miei
dell’Opera, nonché i venerabili Giuseppe,
b. Cottolengo e G. Batt. Vianney, curato d’Ars: i santi e beati e servi di Dio
di questa vostra santa chiesa e diocesi di Tortona e quelli
le
cui sante ossa e reliquie sono
conservate si riposano nelle chiese della diocesi: -
e
gli angeli e i santi protettori delle varie
case diocesi in cui è
diffusa l’Opera sono
vi
hanno Case della dell’Opera
della Div. Provvidenza: - confortato sommamente
dalla paterna benedizione che nella venerata vostra lettera del 28 genn. u. s.
avete dato all’Opera perché prosperi e si propaghi al bene delle anime
e alla maggior gloria di Dio, - supplico umilmente nella carità del cuore SS. di Gesù
che
vi degniate, o mio veneratissimo padre, di dare
emettere il decreto di approvazione
dell’Istituto
e detto L’Opera della
Divina Provvidenza sorto primamente in diocesi
coll’approvazione
e benedizione e vostra ai
vostri piedi.
Tale
grazia, umilmente e votamente imploro
come specialissimo favore
speciale
di Dio e per
l’intercessione della SS. Vergine Immacolata, madre di questa
Opera,
e
dei santi e angeli
protettori, e angeli
nostri, e come pegno del vostro affetto paterno,
umilmente e instantemente imploro:
I Per essere più attaccato a voi, mio veneratissimo Vescovo
e padre nel Signore nostro Gesù Cristo crocifisso, e per voi alla santa chiesa;
2° per regolarizzare meglio, nello spirito e negli intendimenti della santa chiesa,
la posizione dell’Istituto secondo le leggi ecclesiastiche, - affinché l’Istituto, -
già propagato in diverse diocesi pei desiderî e le richieste dei Vescovi con varie Case,
tra le quali due aperte nella terra del beato Pietro, per facoltà ottenute
ex audientia Sanctissimi, - prosperi ogni dì meglio
secondo
la vostra paterna benedizione, parola
e la volontà espressami ripetutamente
esp
dal S. Padre a nostro Signore Signore
il Papa, e cogliendo frutti sempre più copiosi,
possa, con la divina grazia, estendersi pel bene delle anime e per la maggior gloria di Dio,
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eziandio ad altri paesi, se così fosse nei disegni della Divina Provvidenza;
3°
- per mio iscarico scarico
di mia coscienza, per quanto può riguardare le vocazioni
che nostro Signore si degnasse di suscitare.
Il
piano dell’Istituto è quello stesso
è quello che venne umiliato a vostro Eccellenza
nel 1899, e i principî fondamentali costitutivi sono i medesimi presentati
l’8
dicembre, la festa della SS. Vergine Immacolata, 8
dic. dell’Anno santo 1900,
e
che brevemente qui espongo e compendio,
e completo, dopo averli
già esposti
al
Santo Padre nell’ e nell’udienza privata dal del e
umiliati ai piedi del S. Padre
Leone
XIII concessami il 10 genn. dell’anno scorso, poiché
trattandosi di Istituto particolarmente papale e,
averne avuta e la più ampia parere
necessario sentirne
non
fare nulla avute parole di ineffabile conforto e par
benedizione
e
parola di ineffabile conforto pia
approvazione, - e,
conforto,
dopo
quasi tre anni che sui bene della santa sede, ed in Roma sono aperte
sotto
gli occhi del S. Padre alcune case, approvazione
e benedizione
ripetute
ultimamente confermate da una lettera del Cardinal
Rampolla
della
recente data del 26
dicembre dell’anno 1902.
Siccome
l’opera L’opera della Divina Provvidenza, nei
secoli prima della
nei secoli avanti la nascita di n. Sig. Gesù Cristo, era coordinata a disporre
il
mondo l’umanità a ricevere Gesù Cristo Cristo,
reden redentore;
è
dopo la venuta di n. Sig. Gesù Cristo
poi, così, nel corso dei secoli
poi
nei quali, dopo la
venuta di nostro Signore, la santa chiesa milita
sulla terra,
l’opera
della Divina Provvidenza tende consiste
mira nell’ ad
instaurare omnia in Christo: -
iIlluminare
cioè e santificare Instaurare omnia in
Christo: le anime nella conoscenza
e nella carità di Dio, e instaurare successivamente tutte le istituzioni e tutte le cose,
anche appartamenti alla società esterna degli uomini,
in nostro Signore Gesù Cristo crocifisso, facendole entrare nello spirito
e nella vita del Cattolicesimo, perché abbiamo a prendere in esso il loro posto,
a portare un ordine perfetto nella umana società e a riuscire alla divina gloria, -
siccome è scopo ed effetto del santo evangelo, unendo tutta la umanità in un corpo solo,
che
èla santa chiesa cattolica, costituita da nostro
Signore Gesù Cristo
sotto la divina potestà dei Vescovi, in unione e dipendenza con la divina
e
suprema potestà apostolica del Papa r
pontefice beato Pietro che è il romano pon.
perché appunto di tutte le umane creature e le umane istituzioni si faccia un solo ovile,
sotto la guida di un solo pastore: ut fiat unum ovile et unus Pastor.
2°
Ora il nostro minimo
Istituto che, per bontà del Signore,
sorse sotto la denominazione di Opera della Divina Provvidenza
e riconoscendo nel r. Pontefice il beato Pietro, questo ha per fine suo precipuo:
di
compiere, con la divina grazia, la volontà di Dio nella volontà del
Papa beato Pietro
il Romano pontefice e di «cercare la sua maggior gloria di Dio coll’attendere
alla
cristiana perfezione
dei suoi membri, e impiegarsi con ogni opera di misericordia a
spargere e a crescere nel popolo cristiano e
specialmente nei nei piccoli e nei
poveri e negli
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afflitti
da ogni male e dolore, specialmente se
abbandonati, la carità dolcissima di Gesù
crocifisso e una un
maggior conoscenza amore
e un più vivo attaccamento privato e pubblico al vicario in terra di
nostro Signore G. C. il Papa, padre nostro santissimo.
un’amore
dolcissimo al S. Padre e un al San e
un una più viva attaccamento
più
forte attaccamento privato e pubblico al vicario in terra di nostro
Signore Gesù Cristo, il Papa, padre nostro santissimo per questo che
ora perché nel b.
Pietro e il cardine della
è
Gesù Cristo opera la
forza di Dio la forza e il cardine
della restaurazione cristiana
e la
forza di ogni e il
cardine del rinnovamento
Per volontà espressa del S. Padre, è proprio di questo Istituto di coadiuvare
nella sua piccolezza l’opera della Divina Provvidenza, con faticare e sacrificarsi
a togliere la confusione dei tabernacoli e a ritornare alla piena dipendenza e unità
dal
del B. P. Egli erranti
specialmente, ma le chiese separate, precipuamente
si, da facilitare alla nella santa madre chiesa di Dio per l’unità
col b. P. si cre beato Pietro che è mandato di portare per
l’unità col beato Pietro che è il R. Pontefice e per l’attuazione
delle volontà papali cioè di quello che per tutto e per i vari stati va col nome
di programma papale si che giunga a tutti e dappertutto la carità soavissima
di
n. Sig. G. C. c. affinché e
per essa le genti e le nazioni stabiliscano
un giusto ordinamento sulla terra: e vivano in n. Sig. G. Cristo crocifisso.
Instaurare omnia in Christo.
Che
è in breve è:
crescere insomma nell’interno
l’unità dei figli col padre
e
nell’esterno lavorare ripristinare
l’unità spezzata col padre dei figli separati
col
sacrificio faticare a togliere la confusione delle idee, delle
lingue, dei cuori
dei
tabernacoli così da facilitare alla santa chiesa pel
beato Pietro il l’assistenza mandato
di portare a tutti e dappertutto la carità soavissima di n. Sig. G. C. crocifisso
si
che e per affinché per essa le genti stati
e le na e le nazioni stabiliscano
un
giusto ordinamento sulla terra e fino e
vivano in n. Sig. Gesù Cristo crocifisso
Instaurare omnia in Cristo!
cercando
morando a rafforzare, nell’interno della chiesa, di
rafforzare l’unità dei figli
al padre e, nell’esterno, a ripristinare l’unità spezzata col padre
Il
Che più ampiamente è: per una azione interna nella
chiesa togliere la confusione delle idee e ravvivare, stringere
vieppiù e mantenere, con la Divina grazia l’unità dei fedeli col
b. P. per le opere di misericordia, e coll’educazione e colla
beneficenza in prima e penetrare in più vivo
vigoroso ed operoso precipuamente
e fecondo efficace ed effocace
amore al padre nostro papale?
la
gioventù, gli individui poveri
e le umane istituzioni cristiane e
specialmente a favore
sotto pei poveri e nell’esterno organizzazioni e
le organizzazioni e le opere popolari.
Epperò in prima, accesa di grandissimo e figliale amore al Vic. in terra
di
n. Sig. G. Cristo il R. Pontefice gode di obbligarsi, oltre
i tre voti semplici
con
voto vincolo speciale
alla S. Cattedra del B
P. Pietro, pronta a recarsi
non solo ai popolo fedeli, ma anche ai più lontani paesi ogni qualvolta piacesse
al S. Padre di colà inviarla.
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Va inoltre gloriosa di poter prestare ogni sua opera a servizio dei Vescovi,
cui
lo Spirito Santo pose a governare la Carità
chiesa di Dio.
I
fratelli di questa società faranno tre voti semplici di povertà
castità, di povertà
e di obbedienza, emessi i quali vengono annoverati fra i coadiutori dell’Opera
della Divina Provvidenza. Alcuni sacerdoti poi, scelti fra i coadiutori e nominati
dal
superiore faranno un quarto voto perpetuo di speciale obbedienza al
Sommo romano
pontefice, dopo il quale vengono chiamati col proprio nome di presbiteri dell’Opera
della
Divina Provvidenza e avuti siccome e
servitori fino alla morte e figli del Papa.
Prostato
ai vostri piedi io vi supplico E perdonate, o mio
veneratissimo
e
dolcissimo padre nel Signore, di
perdonare alla alla mia libertà se ancora umilmente
vi
ho pregato e vi
prego e, prostrato ai vostri piedi, vi supplico di approvare
questo minimo Istituto da cui per la grazia di Dio, mi pare potrà venire un gran bene
alla s. chiesa.
Non
abbiate pur timore e si
confortatevi nel vostro cuore, anzi, o mio buon
padre:
vedrete
che questa Congregazione perché tutta pel
S. Padre e pei Vescovi spero
attaccata
e alla s. chiesa germoglierà continuamente sul calvario tra Gesù crocifisso
e Maria SS. Addolorata: e di un Istituto che nasce per stare di proposito sul calvario
c’è
da confortarsi sempre. L’essere Lo
stare sul calvario servirà a non farle perdere
lo
spirito onde è nata, - a non dimenticarglie
che Gesù non patisce solo sul calvario,
e a
crescere in essa e quella
carità del cuore SS. di Gesù che vorrebbe soavemente stretti
tutti gli uomini in un solo corpo, qualunque siano le differenze loro d’ogni maniera.
. Non perché io non avessi tutta la fiducia in voi e non vi amassi tenerissimamente
nel Signore ho tardato per tanti anni a farvi questa supplica; ma perché non aveva fiducia
di
me, e ed ho temuto dovend parendomi
perché essendo cosa tutta del s. Padre mi pareva
necessario
interpellare e conoscere in
proposito la il
giudizio del santo Padre stesso.
La
Divina Provvidenza in un modo che in
cui tutti vedono la mirabile bontà
del
Signore mi ha portato a sentire il i
sentimenti del b. Pietro; Ed ora
ritorno come figlio
affezionatissimo vengo a voi, tremo ancora, ma mi attacco a voi e alla pietra immobile
della fede e con l’aiuto della Madonna confido che N. Sig. G. C.,
che ha cominciato l’opera egli la perfezionerà.
Il
s. Padre mi ha detto di rivolgermi
portare dell’Istituto alla S. Congregazione
dei Vescovi e regolari, ma gli ho risposto che era andato solo per consultarlo
e
che sarei venuto da voi che siete il mio Vescovo, e vengo a voi a
voi oggi
festa della apparizione della mia santa Madonna madre la Madonna Immacolata
Ora
Vi dirò ancora che, se voi non credeste di approvare
l’Istituto io io né
ora né mai
mi
ne sto rivolgerò né a
destra né mi rivolgerò a sinistra né alla s. chiesa di Roma;
ma
me ne starò vivo o morto ai
vostri benedetti piedi ,e lascio come
vostro cane fedele
lietissimo
e pienamente affidato in voi mio padre.
come figlio sul cuore del padre
ai
vostri in voi. - lasciando che il Signore avvia il faccia pensi lui e
questo è il miglior modo di amare e servire la s. chiesa e il Papa:
vuol dire che il
Signore nei suoi disegni troverà dei
mille e mille più
capaci di servirlo e mille e mille volte più capaci di me
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Tuttavia
con tutto il cuore di vostro povero figliuolo di fare in modo che da
noi
possa
effettuare lasciate che vi supplichi e di approvarlo
con una benedizione
e approvazione grande grande grande di benedirlo questo povero Istituto
che
pregherà sempre e che è e
lo spirito vostro, che che
è nato ai vostri piedi -
che sarà sempre dovuto a voi e sarà l’opera più bella del vostro episcopato.
Vi abbiamo sempre amato tanto tanto tanto - e proprio col cuore di figli tutti vostri, -
e non abbiamo mai patito tanto come quando ci dicevate di andarcene fuori
a
cercare degli altri cercarci
un altro padre - questa cosa la vedrete poi
quando
saremo sarete in
Paradiso.
Questo
mio scritto, lo metto se
vostra mamma stesse bene,
vorrei
farvelo presentare da lei che ci ha
visti sempre fatto da
madre
fin dai tempi dell’oratorio - ora lo affido alla Madonna.
Al s. Padre che mi diceva di portare il piano dell’Istituto alla S. Congregazione
dei Vescovi e regolari ho umilmente risposto che era andato solo per consultarlo,
ma
che sarei venuto da voi che siete il mio Vescovo, - nel
Signore a e a voi vengo oggi,
festa della apparizione della mia dolcissima madre, Maria SS. Immacolata,
e
pienamente affidato in voi mio padre, mi pongo ai vostri benedetti
piedi. e con tutto
il
cuore di vostro povero figliolo vi
supplico per l’amore che voi portate alla Madonna,
madre
di questa Opera, e al s. Padre, degnatevi di
approvare e di benedire
con una approvazione e benedizione grande grande grande questo povero Istituto,
che pregherà sempre per voi, che è nato ai vostri piedi, che è lo spirito vostro,
che sarà sempre dovuto a voi e vi avrà sempre come padre e sarà l’opera più bella
del vostro episcopato.
Vi abbiamo sempre amato tanto tanto tanto - e proprio col cuore di figli tutti vostri, -
e non abbiamo mai patito tanto come quando ci dicevate di andarcene fuori
a
cercare degli altri cercarci
un altro padre - questa cosa la vedrete poi
quando
saremo sarete in
Paradiso.
Questo
mio scritto, lo metto se
vostra mamma stesse bene,
vorrei
farvelo presentare da lei che ci ha
visti sempre fatto da
madre
fin dai tempi dell’oratorio - ora lo affido alla Madonna Santissima,
e
prego tutti i miei cari santi e prego
le sante anime del Purgatorio di fare per me il resto
-
Sp
Io mi inginocchio ai vostri piedi con tutti i miei:
per me e per essi
vi domando perdono di ogni cosa; sia fatto di me e di tutti gli altri che sono con me
secondo la vostra parola: fiat voluntas tua, et sit nomen Domini benedictum nunc
et semper et semper et semper.
E
benedictum benediteci proprio con tutto il vostro
cuore e abbiatemi
Vostro aff.mo servitore figliolo in n. Sig. G. Cristo crocifisso.
Sac. Orione Luigi
dell’Opera d. Div. Provvidenza
V045P030b
[l’azzurro è un testo stampato]
+ G. P. A. M. Instaurare omnia in Christo!
Mio Veneratissimo padre in n. Sig. Gesù Cristo crocifisso e nella Madonna SS.
Prostrato ai piedi vostri, siccome a padre nel Signore
e pastore dolcissimo dell’anima mia e delle anime di tanti che lavorano con me
in questa minima Opera della Divina Provvidenza: dopo avere pregato nostro Signore
e invocata con tutto il cuore di figliolo la SS. Vergine Immacolata,
madre buona della Divina Provvidenza, madre di misericordia, madre e Signora di tutti noi
e di ogni cosa nostra: invocato il glorioso San Giuseppe, sposo purissimo di Maria Vergine
e patrono universale della s. chiesa cattolica: l’Arcangelo Michele,
il grande S. Giovanni Battista e i miei santi protettori i beati apostoli Pietro e Paolo
e Giovanni e gli altri beati apostoli: i santi Vescovi di Tortona Marziano e Innocenzo
e tutti gli altri miei carissimi santi e sante protettori e protettrici dell’Opera, -
nonché i venerabili Giuseppe B. Cottolengo e Giov. Battista Vianney, Curato d’Ars:
i santi, i beati e i servi di Dio di questa vostra santa chiesa di Tortona
e quelli le cui sante ossa riposano nelle chiese e nelle terre della diocesi:
gli angeli e i santi protettori delle diocesi in cui vi hanno Case dell’Opera
della Divina Provvidenza: - confortato sommamente dalla paterna benedizione
che nella venerata vostra lettera del 28 genn. u. s. avete dato all’Opera
«perché prosperi e si propaghi al bene delle anime alla maggior gloria di Dio», -
supplico umilmente nella carità del cuore SS. di Gesù che vi degniate,
o mio veneratissimo padre, di emettere il decreto di approvazione dell’Istituto detto
«L’Opera della Divina Provvidenza» sorto primamente in diocesi
colla vostra benedizione e ai vostri piedi.
Tale grazia, come specialissimo favore di Dio,
per l’intercessione della SS. Vergine Immacolata, madre di questa Opera,
per l’aiuto degli angeli e santi protettori nostri, e come il più grande pegno
del vostro affetto di padre, umilmente e instantemente imploro:
I Per essere più attaccato a voi, mio veneratissimo Vescovo
e padre nel Signore nostro Gesù Cristo crocifisso, e per voi al santo Padre;
2° per regolarizzare meglio, nello spirito e negli intendimenti della s. chiesa,
la posizione dell’Istituto secondo le leggi ecclesiastiche, - affinché l’Istituto, -
già propagato in diverse diocesi pei desiderî e le richieste dei Vescovi con varie Case,
tra i quali due aperte nella terra del beato Pietro, per facoltà ottenute
ex audientia Sanctissimi, - prosperi ogni dì meglio secondo la vostra parola
e la volontà espressami ripetutamente dal s. Padre, e, cogliendo frutti sempre più copiosi,
possa, con la divina grazia, estendersi pel bene delle anime e per la maggior gloria di Dio, eziandio ad altri paesi, se così fosse nei disegni della Divina Provvidenza;
V045P030c
3° per iscarico di mia coscienza, per quanto può riguardare le vocazioni
che nostro Signore si degnasse di suscitare.
Il piano dell’Istituto è quello che venne umiliato a vostra eccellenza nel 1899,
e i principî fondamentali costitutivi sono i medesimi presentati
la festa della SS. Vergine Immacolata, 8 dic. dell’Anno santo 1900,
e che brevemente qui compendio, dopo averli esposti ed umiliati
al nostro S. Padre Leone XIII nell’udienza privata del 10 genn. dell’anno scorso,
e averne avute parole di ineffabile conforto, e ampia approvazione e benedizione, -
approvazione e benedizione ultimamente confermate da una lettera del Card. Rampolla
della recente data 26 dic. 1902.
I L’opera della Divina Provvidenza nei secoli,
avanti la nascita di n. Sig. Gesù Cristo, era coordinata a disporre
l’umanità a ricevere Gesù Cristo redentore; - e, dopo la venuta di nostro Signore,
nel corso dei secoli nei quali la santa chiesa milita sulla terra,
l’opera della Divina Provvidenza consiste nell’instaurare omnia in Christo:
illuminare cioè e santificare le anime nella conoscenza e nella carità di Dio,
e instaurare successivamente tutte le istituzioni e tutte le cose, anche appartenenti
alla società esterna degli uomini, in nostro Signore Gesù Cristo crocifisso,
facendole entrare nello spirito e nella vita del cattolicesimo,
perché abbiano a prendere in esso il loro posto, a portare un ordine perfetto
nella umana società e riuscire alla divina gloria, - siccome è scopo ed effetto
del santo evangelo, unendo tutta la umanità in un corpo solo, la santa chiesa cattolica,
costituita da nostro Signore Gesù Cristo sotto la divina potestà dei Vescovi,
in unione e dipendenza con la divina e suprema potestà Apostolica del beato Pietro,
che è il romano pontefice, perché appunto di tute le umane creature
e le umane istituzioni si faccia un solo ovile, sotto la guida di un solo Pastore:
ut fiat unum ovile et unus pastor.
2° E perché nostro Signore Gesù Cristo designò propriamente
nel beato apostolo Pietro chi doveva farsi servo dei servi di Dio,
e su lui fondò la sua chiesa, e a lui commise l’unità del governo visibile
che avvicinasse sempre più gli uomini a Dio, e, per la assistenza dello Spirito Santo,
diede in lui ai suoi successori sino alla fine dei secoli le parole infallibili di vita eterna
da riuscire allo scopo della redenzione, che è rinnovare in Gesù Cristo tutto l’uomo
e tutti gli uomini, e il regno sociale di Gesù Cristo: - instaurare omnia in Christo -
(effetto dell’Opera della Divina Provvidenza nei secoli cristiani) -
il nostro minimo Istituto che, per bontà del Signore, sorse sotto la denominazione
di Opera della Divina Provvidenza, riconoscendo nel romano pontefice
il cardine dell’opera della Divina Provvidenza nel mondo universo,
siccome in lui venera il successore del beato Pietro,
il vicario in terra di nostro Signore Gesù Cristo, - questo ha per fine suo precipuo:
V045P030d
3° di «compiere, con la divina grazia, la volontà di Dio
nella volontà del beato Pietro il romano pontefice,
e cercare la maggiore gloria di Dio con attendere alla perfezione dei suoi membri,
e impiegarsi, con ogni opera di misericordia, a spargere e crescere nel popolo cristiano, -
e specialmente nell’evangelizzare i poveri, i piccoli e gli affitti da ogni male e dolore, -
un amore dolcissimo al Vicario in terra di n. Signore Gesù Cristo che è il romano pontefice,
successore del beato apostolo Pietro, - coll’intento di concorrere a rafforzare,
nell’interno della s. chiesa, l’unità dei figli col padre e, nell’esterno,
a ripristinare l’unità spezzata col padre» La cui parte attiva più ampiamente è:
- per una azione interna nella s. chiesa, lavorare a togliere la confusione
delle idee, e, colle opere di misericordia, ravvivare, stringere e mantenere
l’unità dei fedeli col b. Pietro, - penetrando in prima di un più vigoroso
ed operoso amore al S. Padre:
a/ la educazione della gioventù dalla scuola ai campi;
b/ la evangelizzazione degli umili, secondo i principî sociali-cristiani;
c/ gli affitti dai tanti mali e dolori, e ogni istituzione a favore del popolo.
Sì che nostro Signore Gesù Cristo entri pel suo santo Vicario in tutti i cuori,
e nel cuore specialmente di quelli che il Divino maestro
ha mostrato di amare tanto: - i piccoli di età e di condizione -, che sopra tutti
tanto bisogno hanno del conforto di conoscerlo e di seguirlo; e, per questi,
entri in tutte le manifestazioni di ciò che il cristiano, - e come individuo e come popolo, -
pensa, vuole ed opera.
Per volontà espressa del s. Padre poi, è proprio di questo Istituto di coadiuvare,
nella sua piccolezza, l’opera della Divina Provvidenza col faticare e sacrificarsi
a togliere la confusione dei tabernacoli, e a ritornare alla piena dipendenza
e unità col b. Pietro le chiese separate; - sì che, per l’unità col b. Pietro,
che è il romano pontefice, e per la attuazione delle sue volontà,
(cioè di quello che per tutto e pei varî stati va col nome di programma papale),
arrivi a tutti e dappertutto la carità soavissima del cuore SS. di Gesù,
e per essa le genti e le nazioni stabiliscano un giusto ordinamento sulla terra,
e vivano e prosperino in nostro Signore Gesù Cristo crocifisso: -
Instaurare omnia in Christo.
4° Questo fine, - unire al Papa per instaurare omnia in Christo, - che è proprio
di nostra vocazione, pone l’Opera della Divina Provvidenza ed ogni suo membro
alla pronta ed assoluta obbedienza del Vicario di n. Signore Gesù Cristo,
il romano pontefice, - padre, pastore e maestro supremo, universale
ed infallibile dell’unica vera, santa, cattolica e apostolica chiesa di Dio; - per eseguire,
sempre con la divina grazia e secondo gli ordini e i desiderî che egli si degnerà manifestare
al superiore dell’Istituto, in qualsiasi parte del mondo, in ogni ordine di idee e di fatti:
con ogni attività e sacrificio delle sostanze, dell’intelletto, del cuore e della vita,
tutto quello che a lui, Vescovo e Papa della santa chiesa cattolica e delle anime tutte,
piacerà di comandare, o mostrerà desiderare, alla massima gloria
e dilatazione del Regno di Dio, e per il bene delle anime e dei popoli.
V045P030e
5° Epperò in prima, accesa di grandissimo e filiale amore al Vicario in terra
di nostro Signore Gesù Cristo, l’Opera della Divina Provvidenza gode di obbligarsi
con vincolo speciale alla cattedra del b. Pietro, pronta e recarsi ovunque
al s. Padre piacesse di inviarla.
6° Va inoltre gloriosa di poter prestare ogni sua opera e servigio ai Vescovi,
cui lo Spirito Santo pose a governare la chiesa di Dio.
7° I fratelli di questa Congregazione vanno distinti in due classi, quella dei laici
e quella dei sacerdoti. I fratelli laici saranno chiamati col semplice titolo di fratelli;
i
sacerdoti col titolo di coadiutori
dell’Opera della Divina Provvidenza. Alcuni
sacerdoti
poi,
scelti fra i coadiutori e nominati dal superiore, fanno un quarto
voto perpetuo
di
speciale obbedienza al romano pontefice, dopo il quale vengono
chiamati
col
proprio nome di presbiteri dell’Opera della Divina Provvidenza,
e
avuti siccome sevitori fino alla morte e figli del Papa.
I membri dell’Opera,
dopo un congruo tempo di noviziato, (il quale, secondo le norme date
dalla S. Congregazione dei VV. e RR. deve durare non meno di un anno), -
saranno ammessi ai voti temporanei annuali di castità, povertà ed obbedienza
per un intero triennio; dopo il quale potranno fare i voti perpetui;
e solo dopo questi conseguire, nulla ostando, l’ordine del suddiaconato. -
Quei sacerdoti poi che, emessi i voti perpetui come sopra,
saranno creduti degni dal superiore potranno far parte di una sezione speciale
avente obbligo speciale, senza voto però, di servire in tutto
e per tutto il romano pontefice, - e avuti siccome servitori fino alla morte e figli del Papa.
Questi debbono aver fatto un sacrifio continuo e totale di sé stessi alla volontà
dei superiori: non vivono che per la s. Chiesa, pronti per essa sempre a morire.
Questi sono i sommi principî dell’Opera della Divina Provvidenza; e qui mi pare
bene nel Signore dichiarare, che, eccettuato il voto col quale l’Opera è legata
al sommo Pontefice, e i tre altri voti essenziali di castità di povertà e di obbedienza,
se nella Regola o in qualche ordine del vivere dell’Opera havvi o vi avesse in futuro
cosa che abbia ragione di precetto positivo e non sia già compresa nella legge di Dio,
essa non possa indurre obbligazione veruna sotto pena di peccato mortale o veniale,
se il superiore non la comandi in nome di Gesù Cristo Signor nostro
o in virtù di obbedienza. Perocché quantunque l’Opera della Divina Provvidenza desideri,
e con lei ogni suo membro debba desiderare, che la sua Regola e l’ordine del vivere
si osservi in tutto secondo è proprio dell’Istituto, senza mancare in nulla; -
tuttavia desidera pure che, invece del timore dell’offesa,
sia sprone a questa piena osservanza l’amore e il desiderio di ogni perfezione;
di modo che ognuno con gran libertà di coscienza faccia tesoro della grazia
che ha ricevuto dal Signore Iddio suo, e, per l’aiuto di Maria SS. Immacolata,
madre dell’Opera, «con cuor puro e buona coscienza e fede non finta» (1 Timot, 1)
operi quella carità immensa che è vincolo di ogni perfezione, e fine di tutta quanta la legge, a maggiore gloria e lode di Gesù Cristo, creatore e Signore nostro
e per la esaltazione della s. madre chiesa. - Amen -
V045P030f
E perdonate, o mio veneratissimo e dolcissimo padre nel Signore, alla mia libertà
se ancora qui, prima di finire, umilmente vi prego, e, prostrato ai vostri piedi
vi supplico di approvare questo minimo Istituto da cui, per la grazia di Dio,
mi pare potrà venire un gran bene alla s. chiesa.
Nono abbiate timori e confortatevi anzi nel vostro cuore, o mio buon padre:
vedete che questa incipiente Congregazione, perché votata tutta al s. Padre
e alla s. chiesa, germoglierà continuamente sul calvario tra Gesù Cristo crocifisso
e Maria SS. Addolorata, - e di un Istituto, che nasce per stare di proposito sul calvario,
c’è da confortarsi sempre.
Lo stare sul calvario servirà all’Opera a non farle perdere lo spirito onde è nata,
a non dimenticare che Gesù non patisce solo sul calvario, e a crescere in essa
quella carità del cuore sacratissimo di Gesù che vorrebbe soavemente stretti
tutti gli uomini in un sol corpo, qualunque siano le differenze loro d’ogni maniera.
Non perché io non avessi tutta la fiducia in voi
e non vi amassi tenerissimamente nel Signore ho tardato per tanti anni
a farvi questa supplica; ma perché non aveva fiducia di me, e anche perché,
volendo essere cosa tutta del s. Padre, mi pareva anzi tutto necessario interpellare
e conoscere in proposito il giudizio del s. Padre stesso.
E
andava pregando, quando la Divina
grande Provvidenza di quel Dio
Qui facit mirabilia solus, mi ha portato ai piedi del beato Pietro,
e a diffondere l’Opera sui suoi stessi beni. Ora tremo ancora, ma mi attacco a voi
e al beato apostolo Pietro, che mi ha benedetto, e, con l’aiuto della Madonna SS.,
confido che nostro Sig. Gesù Cristo, che ha cominciato l’Opera, egli la perfezionerà.
Al s. Padre, che mi diceva di portare il piano dell’Istituto
alla s. Congregazione dei Vescovi e Regolari, ho umilmente risposto che era andato
solo per consultarlo, ma che sarei venuto da voi, che siete il mio Vescovo; -
e a voi vengo oggi, festa della Apparizione di Maria SS. Immacolata,
e, pienamente affidato in voi mio padre, mi pongo ai vostri benedetti piedi:
sia fatto di me e di tutti gli altri che sono con me secondo la vostra parola!
E pur lietissimo in Domino di ogni contraria disposizione, permettetemi tuttavia che,
con tutto il cuore di vostro povero figliolo nel Signore, vi preghi di degnarvi, -
e per l’amore che portate alla Madonna SS., Madre di questa Opera,
e per l’amore che portate al Papa, - di approvare e benedire con una approvazione
e benedizione grande grande grande questo Istituto della Div. Provvidenza,
che pregherà sempre per voi, che è nato ai vostri piedi, che è lo spirito vostro,
che è e sarà sempre dovuto a voi, e vi avrà sempre quale padre, e sarà l’opera più bella,
con la grazia del Signore, del vostro episcopato.
Io affido questa supplica alla Madonna Santissima Immacolata,
e prego tutti i miei carissimi santi protettori e le anime sante del purgatorio
di accompagnarla.
V045P030g
Mi inginocchio ai vostri piedi con tutti i miei: per me e per tutti
vi domando perdono di ogni cosa: benediteci proprio con tutto il vostro cuore: -
fiat voluntas Tua, et sit nomen Domini benedictum nunc et semper et semper et semper! -
Amen -
Tortona, 11 febbraio 1903,
Festa della apparizione della SS. Vergine Immacolata
Vostro aff.mo servitore e figliolo in n. Sig. Gesù C. crocifisso
Sac. Orione Luigi
dell’Opera d. Divina Provvidenza
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