V045T022 V045P031
[esiste una piccola minuta, manoscritta, non digitata perché ripetitiva (45/33bis)]
Mio veneratissimo padre in nostro Signore Gesù crocifisso, [Mons. Bandi]
Voi,
o mio buon padre, vi meraviglierete forse perché io
vi scrivo
mentre sono qui a Tortona, e mentre potrei venire lì e dirvi tutto
quello
che vi vorrei dire vorrei;
ma mi dovete perdonare; scrivendo sento di poter dire
le
cose più come le sento e anche con più confidenza. Io
stanotte non so perché
non posso dormire ho
sonno quindi ho pensato a molte cose e anche ad alcune parole vostre
che mi ha riferito jeri sera don Sterpi quando è tornato da voi, e ad un vostro pensiero
che gli avete fatto intravedere. Ora io
vi scrivo per questo, dopo averci
che ci ho pensato
nel Signore molta parte di stanotte:
nNon è cosa che riguardi
Vi
parlo in Domino, di da
povero figliolo in Domino con affetto e umiltà
e riceverete tutto in Domino col vostro gran cuore di padre.
Dopo Sterpi mi ha dunque accennato ad espressioni di abbattimento,
che
vi sono uscite per stanchezza che
sentite e di disgusti per del peso della croce
che portate e di dolore per le difficoltà di non potere sempre attendere, come vorreste,
alla
diocesi e ad un lontano pensiero
di che ritirarvi che
talora vi viene di riposo ritirarvi.
Io non ci avrei fatto caso se fosse la prima volta che sento queste cose, ma,
siccome
mi è capitato di sentirle da altri
accennare sentire le cose medesime in diocesi
da
altri e già da qualche tempo mi pare di dovervi umilmente pregarvi
dire nel Signore
di
cacciare che non credo questo pensiero che
non vedo venga da Dio. Prima di tutto
questa
notizia cosa fa male
in diocesi, ed è bene non se ne parli
affatto,
e
che si parli sappia nasconda non
si parli per quanto è possibile dei disturbi che soffrite.
Scusatemi
o mio buon padre, tanta libertà. Circondatevi di persone fidate
e fedeli e che vi amino più che
sia possibile
Io penso certo con dolore al giorno in cui don Biscaldi vi lascerà,
ma tuttavia sono persuaso che potrete trovare persone che vi disaggravino di molte cure,
e che vi diano conforto allo spirito e vi siano fidate e fedeli. Quando troverete qualcuno
che
è dal parlare vi
consig dice di
prendervi dei coadiutori o di rinunciare, guardateli
un
po’ in faccia e guardatevene! Io ho sentito qualcuno desiderare
che non vi vuol bene,
desiderare
parlare di coadiutori e aspettare la rinuncia.
Se volete un coadiutore prendetevelo, ma che non sia vescovo: vescovo state voi
e vi
scrivo questa mia tanto prendendo
occasione da don ciò
che mi ha riferito Sterpi
ma non per ciò che mi ha detto lui, ma per ciò che sullo stesso argomento
ho sentito in diocesi e fuori di diocesi.
V045P032
Voi avrete occasione di confessare il Vangelo, come Vescovo, in faccia al mondo,
di
predicarlo, e di patire per la giustizia
ma questo da privato, non più da Vescovo
E
che volete di più? Ci sono molti martirî
- il vostro è un sarà
martirio prolungato:
ma
state al vostro posto, lasciarvi quando
al Signore piacerà, penserà lui a togliervi:
vi
conforti o mio buon padre, umilmente il
rammentare che S. Giovanni era così vecchio
e pieno di acciacchi e infermità molto
che non poteva fare altro che essere portato
in chiesa
e dire al suo popolo sempre le stesse parole: «figlioli, amatevi l’un altro»;
e tuttavia non gli cadde in mente di prendersi
rinunziare all’Episcopato né di prendersi
un coadiutore. Il dire che voi farete di non essere S. Giovanni, potrebbe essere umiltà
dove non si nascondesse anche una insidia del nemico della anime nostre.
Tutto
questo Venendo a Roma, non dite che non vi sentite
bene
(anche
non vi sentiste non svet fatene
un sacrificio al Signore e sanatolo
sappiamo quelli
che
lo sappia quello che viene e vi stanno
sta vicino e voi tacete). Non
dite Povero me!
Scusatemi, mio buon padre, sono troppo audace: ah il Signore lo sa
che non vi vorrei mancare di riverenza per tutto l’oro del mondo.
E finisco!
Voi
mi direte: ma tanti disgusti dolori
mi abbattono e lo stato di salute
non
mi permette di fare come vorrei
- Ma io vi dico con S. Gregorio: fate quello che potete:
Gesù Cristo col suo sangue supplirà - ciò che non potete fare col lavoro
fatelo nel sopportare i disinganni e il peso della croce - Se non potete prefiggervi
S. Carlo per modello, prefiggetevi S. Francesco di Sales, usando anche verso voi stesso
della dolcezza di questo gran santo, e non esigendo troppo dalla vostra debolezza:
anche questa è carità e umiltà e attività di spirito degna di un Vescovo -
essere dolce verso sé stesso - né turbarci pel nostro far nulla, ma stare con Gesù in croce
e non dubitare di salvare meno anime che quando si stava con Gesù nella vita attiva.
Che pensate, o mio buon padre, che ne abbia salvate delle anime
più
la nodita vista di Gesù
in croce o la vista di Gesù che predica alle turbe? -
io penso la vista di Gesù in croce - Dunque coraggio cum exaltatus omnia traham ad me. Coraggio, o mio buon padre, animo grande! non vi perdete di coraggio!
Io
non vi ho mai voluto tanto bene
come io questo momento
e
siamo tanti che vi vogliamo bene e che
pregheremo per voi.
Anche il nostro caro Signore io sono sicurissimo che ora vi ama più di prima
e vi sta più vicino.
Ah la croce è la strada che egli apre davanti ai suoi ed è la più certa
e la più breve per giungere a lui.
V045P033
In un momento di grandi dolori sono andato ad Assisi a cercare un po’ di vera letizia,
e là
nella basilica d’Assisi ho veduto lo sposalizio di S. Francesco con
la povertà! Oh come
e
allora mi è venuto in mente: oh se capisse
avessimo un Giotto divino
da
darci lo sposalizio di Gesù Cristo
con la croce! Gesù la sposò fin dal primo momento
di sua vita!
ma ci gioveranno assai e gioveranno assai assai a molte anime!
voi d’ora innanzi quando parlerete del dolore salirete una nota più alta e gettare nei cuori
una
parola di conforto di più più
soave!
Stiamo in croce
Stiamo in croce
Stiamo in croce!
e non andiamo e pensare di andare giù dalla croce.
In croce è la nostra esaltazione!
Buttiamoci in Gesù crocifisso, che porterà tutte le nostra infermità e le nostre croci.
Non ve la prendete, o mio buon Vescovo, e tenetemi sempre in croce con voi,
che possa un po’ salvarmi anch’io coll’aiuto della Madonna SS.
Stamattina non vengo perché vorrei andare fuori, ma stasera vengo.
Vi domando perdono di tanta libertà e vi bacio con ogni affetto il sacro anello - Vostro aff.mo in Corde Jesu
Sac. Orione della Div. Provv.
Tortona, 27 Gennaio [1]904
Desidererei che questa mia fosse riservata a voi.
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