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 +         Instaurare omnia in Cristo


 Veneratissimo mio Vescovo e padre nel Signore, [Mons. Bandi]


Dovrei avervi già scritto per

Discre di, ma ora scriverò

 Spero scrivervi presto qualche cosa per don Biscaldi - ora scrivo scrivo

per altro come mi hanno pregato di fare: non E intendo sia tutto con molta

e grande umiltà di figliolo e sacerdote vostro nel Signore: voi scusatemi,

e dateci date quel peso che credete - poiché conoscete la questione per cui scrivo,

mentre invece io non ne so che qualche poca cosa come mi venne riportata a quanto dirò.

Dunque, o mio buon padre, persona autorevole addetta a Congregazioni e che stimo assai competente di molta per dottrina e molta saviezza, e addetta a Congregazioni

che ha studiata la questione Meriggi, che si dovrà discutere fra non molti giorni,

dell’ospedale di Novi, mi ha detto disse che molto molto facilmente si avrà

un non sustinetur per il decreto di v. Eccellenza.

 Ora in dato questo caso la Curia e gli altri parroci di Novi e da cui si suppone

che anche vostra Eccellenza sia stata informata nell’estensione del decreto in proposito,

pare non farebbero bella figura.

 Va bene che la cosa decide dipenderà molto dal Cardinale ponente

ma le ragioni del Meriggi sono Prev. di S. Pietro pajono fortissime

e di indiscutibile evidenza e l’ospedale - (che non conside l’ospedale è uscito

il possesso del diritto da secoli dalla territorio parrocchiale -) non sarà considerato

come nuovo, - e non pare. E addusse e altre ragioni addotte porteranno

all’annullamento del decreto.

La Ora la stessa persona mi disse fino di fare una corsa a Tortona

per parlare a v. Eccellenza, stante la imminente discussione,

e mi pare molto bene interessata a vostro favore. Mi disse anche che v. Eccellenza

e i parroci di Novi potrebbero uscirne in modo onorevole - sì da portare -

(per quanto è possibile) anche poi unione fra i detti parroci.

 Mi disse dunque di umilmente proporre a vostra Eccellenza di fare sì - (o per sé

o per mezzo di terzi) - che gli altri due parroci di Novi, - o almeno uno, -

scrivano a vostra Eccellenza dicendole che è loro sorto qualche dubbio

circa i diritti del prevosto di S. Pietro sull’ospedale e che pregano essi stessi

v. Eccellenza di sospendere per ora gli effetti del decreto e studiare la questione

vostra Eccellenza sarebbe così dietro una montagna (testuali parole):

i parroci di Novi fanno opera spontanea e onorevole e non è una diminutio capitis,

e v. Eccellenza la questione la studierà quando crederà: e don Meriggi

non ha più ragioni per insistere. Di qui al 7 o all’8 vostra Eccellenza ha ancora il tempo

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di telegrafare e rinviare a tempo indeterminato e sospendere poi questa questione

che minaccia di finire non bene.

 Prego vostra Eccellenza di perdonarmi questo scritto: se qua e là la forma

fosse mai poco umile vi prego, o mio buon padre di compatire,

perché ho voluto riferire - per quanto ho potuto - le parole sentite - e non altro.

Anche Perosi mi ha detto di mandare un espresso a v. Eccellenza in questo senso, -

però mi ha imposto in qualche modo di non riferire a vostra Eccellenza che anche lui

mi ha detto così, - quindi ve lo dico come figlio a padre:

Vi prego quindi di tenermi al coperto. Voi fatene quel conto che credete

di questo che vi scrivo

 Di Biscaldi mi sto interessando e scriverò presto -

 Vi bacio umilmente il sacro anello, e vi prego di benedirmi.

 Vostro aff.mo in G. C.


            Don Orione


 P. S.  Scusatemi pure d’aver adoprata questa carta,

è per non aver da fare con tanti foglietti.


 Roma, 5 febbraio 1904

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