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          Tortona, il 9 Marzo 1910


 Mio caro e buon Padre nel Signore,


 Quando stamattina sono venuto fuori dall’episcopio, sono passato un momento

davanti al SS. Sacramento in Duomo, e allora mi è parso di aver fatto troppo poco,

e di non essermi espresso come era desiderio ardentissimo del mio cuore

nel momento che scriveva davanti a vostra Eccellenza.

 Mi pare dunque di avere tralasciato qualche cosa che avrei dovuto mettere

in quello scritto, che avrei dovuto mettere perché si conoscesse la grazia del Signore.

È tutta la giornata che sento avrei dovuto mettere, anche pel buon esempio dei figlioli

che la Divina Provvidenza mi ha dato, non solo lo prometto, come ho fatto;

ma anche che ardentissimamente lo desidero e voglio come allora ed ora

il Signore mi ha dato grazia di sentire, tanto come se pel desiderio mi si rompesse il cuore.

 E non solamente lo desidero e voglio e prometto per me, ma,

dato che nostro Signore Gesù Cristo voglia questa piccola Opera,

desidero e voglio che tutti i membri della medesima, per l’ajuto che ne sono certo

darà loro il Signore, vogliano e desiderino sempre compiere in sé quanto io

col divino ajuto ho promesso, e così facciano, come con la divina grazia desidero

e voglio io fare, a salute dell’anima mia nell’amore di nostro Signore

e a consolazione vostra e del la s. madre chiesa di Roma.

 E se vostra Eccellenza rev.ma crede di tenerne conto,

prego vostra Eccellenza perché si degni mettere questa mia con quello scritto;

diversamente faccia come Dio la ispira.

 Io vorrei potere scrivere questo col mio sangue, e questo dico a gloria del Signore,

e solo per la grazia che mi dà n. Signore.

 E vorrei che col martirio per la santa chiesa fosse dato ai miei figlioli

di poter almeno qualcuno di essi scrivere, quello che io povero peccatore

non posso scrivere che con questo inchiostro.

 Così la Madonna SS. mi ottenga da n. Signore questa grazia, e che questo desiderio

e scritto non sia superbia, ma amore di Dio e della s. madre chiesa, e di voi in Domino.

 Questo scrivo parendomi di fare la s. volontà di Dio,

e temendo non farla se non vi avessi scritto

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 Preghi per me, che tremo di mancare da un momento all’altro,

e che confido tutto nella Madonna SS. per non mancare, e mi voglia benedire.

 Sia lodato Gesù Cristo.

 Di v. Eccell. rev.ma umil.mo e dev.mo servitore e figlio in Gesù C.

e Maria SS.


          Sac. don Luigi Orione

          della Div. Provv.za


 P. S.  Vado a Novara e poi ritorno, e parto, ma spero passare ancora

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