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[l’azzurro è dattiloscritto]
Eccellenza reverendissima, [Bandi]
Ricevo ora il biglietto di vostra Eccellenza rev.ma e mi sovviene
che a pochi giorni sarà Sant’Igino. E mi è caro scrivere subito poiché aspettando,
o non lo potrei fare più, o non farei più a tempo.
Lontano dalla mia diocesi e in questa terra ancora coperta di tante ruine
io celebrerò dunque anche quest’anno il giorno del suo onomastico.
Sì, pur lontano dalla mia diocesi e in questa terra ancora coperta da tanta ruina;
in mezzo ad un lavoro molteplice e così diverso dalle mie aspirazioni,
voglio prendermi oggi la consolazione di augurarle ogni grazia da nostro Signore.
Io non dimentico di pregare ogni dì nella Messa la mamma di vostra Eccellenza,
che nella Pasqua forse dell’ultimo suo anno, mi mandò una bella palma.
La stessa venne posta nella cappella della Casa della Divina Provvidenza
tra le mani di un angelo, davanti all’altare della Madonna SS.
L’altro jeri Mons. Arcivescovo di Messina si degnò donarmi pure una palma,
e la memoria mi ricordò naturalmente quell’altra di Tortona. M’è venuto il pensiero
di farle passare il mare e di inviarla a vostra Eccellenza rev.ma per questa Pasqua,
pregandola di gradirla anche per la santa memoria che vi unisco.
Sono lieto dell’occasione per porgerle ogni più santo augurio di buona Pasqua,
anche per tutti i miei figlioli.
Le bacio il santo anello e le sono in n. Signore G. C.
Dev.mo figlio
Sac. Luigi Orione d. D. Provv.
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