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[incompleta]


 + G. P. A. M.


 Veneratissimo padre in nostro Signore,


 Alcuni giorni fa riceveva da don Trione la lettera che accludo.

 Voleva venire, anche per altre cose, ma finora non ho potuto.

 Dopo Dio, io devo a Don Bosco l’essere sacerdote, - se quindi vostra Eccellenza

crede che possa fare quanto è detto nella lettera di don Trione, ed io,

con l’aiuto del Signore, cercherò di farlo con tutta la gratitudine

e l’affetto di figlio devotissimo di Don Bosco.

 Nella diocesi, - per quello che ho potuto conoscere girando qua a là, -

sono parecchie centinaia i cooperatori Salesiani, - e quando potessero essere aiutati

un poco potrebbero fare molto un gran bene.

 Io sottoporrò alla Eccellenza vostra volta per volta quanto mi verrà comunicato

da Torino, o mi quanto paresse conveniente di fare.

 E sarà un lavoro che non disturberà nessuna opera diocesana perché,

con la divina grazia, pregherò Dio il Signore e cercherò che sia proprio bene,

e il vero bene non distrugge mai un altro bene.

 Ho comunicato a don Torti di Castelnuovo di avere conferito con v. Eccellenza

durante i Santi Esercizî, e del d’averne avuto il il permesso avutone che si ritiri con noi.

 Egli, se v. Eccellenza glielo ha concede concede, sarebbe e disposto

a venire alla fine del mese, e si fermerebbe un mese a provare,

poscia deciderebbe come ho già detto a v. alla Eccellenza vostra.

 Ho anche parlato con don Lauro col prevosto don Ferrari, e mi ha assicurato che

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