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 +         Villa Moffa presso Brà,

          il 13 Agosto 1917


 Eccellenza rev.ma,


 Ritornato stamattina dalla mia corsa a Tortona e a Carezzano Superiore e Perleto,

trovo questa lettera di sua Ecc. rev.ma Mg.r Daffra, che egli inviò qui acclusa in altra

ad un canonico di Alessandria, suo amico, che è qui a predicare.

 Come vostra Eccellenza vedrà, risulterebbe dalla lettera di Mg.r Daffra che egli

non abbia ricevuto quella grave esposizione della vertenza, fatta da Vostra eccellenza,

e a me letta, per sua benevolenza bontà.

 A meno Mg.r Daffra abbia scritto una seconda volta a vostra Eccellenza,

e parli quindi di attendere una seconda risposta, il che, per altro, non parrebbe.

 Certo mi pareva incomprensibile che,

dopo le gravi ragioni addotte da vostra Eccellenza,

Egli scrivesse ancora a me in quel tenore, e chiedesse se il Vescovo era informato.

 Così in quest’altra sua del 1° agosto dice: «ne parlasti a Mg.r Vescovo di Tortona

 Se egli avesse ricevuto quella lettera di vostra Eccellenza, non mi farebbe

più questa domanda.

 Ciò però dimostra anche che don Ravazzano nulla deve avergli detto di tutto

che si svolse davanti a vostra Eccellenza.

 Io ho poi scritto di qui a Mg.r Daffra, e ma siccome la posta di questo paesello

di Bandito (Brà) ove siamo, parte una sol volta la giorno, la mia lettera,

il Vescovo di Ventimiglia deve averla avuta o il giorno 10 o l’11 mattino. Ma, certo, egli

ora sa che io andrò da lui, per sincerarlo di tutto, e che, com’è mio dovere, mi sono messo

nelle mani del mio Vescovo, e intendo rimettermi non solo al suo giudicato,

ma anche ai suoi consigli e desiderî, con l’ajuto che spero da Dio.

Jeri non potei trattenermi a Tortona che pochissimo: feci jeri mattina,

venendo dalla stazione, un passo al ricreatorio, dove era don Sterpi,

e seppi che vostra Eccellenza era fuori.

 Bacio con venerazione il sacro anello, e insieme con me si uniscono

tutti questi sacerdoti e chierici, e le chiediamo la s. benedizione.

 Mi abbia con affetto di figlio in X.sto e Maria SS.

 Dev.mo


         Sac. Orione  della Div. Provv.za


 P. S.  Se la lettera di vostra Eccellenza fu inviata per espresso,

come mi pare m’abbia detto, si potrebbe vedere un po’ dal registro di posta dove andò.

 N. B.  In questi giorni il D.R. inviò a don Sterpi un’altra cambialina,

chiedendogli l’avallo, che fu dato anche sta volta. Dovrebbe ben capire

che nulla abbiamo di animosità con lui!

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