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[esiste una minuta non digitata]
+ [Tortona, li] 23 Marzo [19]18
Mio buon padre in G. C.,
Sento stamattina di dover informare vostra Eccellenza rev.ma
che io poi non mandai a don Ravazzano quella tale lettera di risposta,
che vostra Eccellenza vide qualche mese fa, mi parve subito troppo vivace,
come manifestai già a v. Eccellenza, e credetti far meglio limitarmi a pregare
e a far pregare, e a confidare nel Signore, che conosce le ore e i momenti.
Scrissi invece a don Ravazzano per San Giuseppe, come a fratello, e,
con gli augurî a lui e al suo Istituto, gli apersi tutto il mio dolore per la causa
che egli poi fa contro questo Istituto pregandolo di desistere per l’amore di Dio.
So che gli dicevo: mettiamo che lei, caro don Ravazzano vinca:
come potrebbe prendere a questa povera Casa una somma che lei sa bene che fu restituita?
O l’altra parte di denaro, che lei sa bene che fu data per dare pane a degli orfani?
Egli mi rispose facendomi una nuova proposta, che ben di cuore ho accettato,
con una dichiarazione scritta che ho mandato a lui jeri, e che egli porterà, credo oggi,
a vostra Eccellenza. E Deo gratias!
Qui ci vedo la mano di Dio.
E sia così finita nel cuore di Gesù e nelle mani della chiesa
anche questa tribolazione, della quale vorrei poter benedire il Signore com’egli merita.
Le bacio con venerazione il sacro anello e la prego di benedirmi.
Suo dev.mo e aff.mo figlio in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione della Div. Provv.za
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