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 +       [Roma - S. Filippo, li] 15 luglio [191]9


 Mio buon padre in G. Cristo,


 Don Sterpi mi scrive pel bambino di 4 anni raccomandato dalla sig.ra Spada,

che gli è madre.

 Io mi trovo in un grande imbarazzo, perché e mi spiace rifiutarmi ad un’opera buona,

e mi spiace assai essere costretto a non poter dire di sì a vostra Eccellenza.

 Ma, come si fa ad accettare un bambino quattrenne,

che ha ancora bisogno di cure materne, e di certi servigî che noi non possiamo fare?

 Ne avevo qualcuno piccolo, ma era orfano di guerra, e potei sistemarlo altrove.

 Di Case per bambini di quell’età con suore che ne abbiano cure, non ne ho ancora;

avrei ben desiderio vivo di aprirne almeno una, ma vostra Eccellenza rev.ma

sa bene che io sono vir desideriorum: ne penso tante cose, ma non ci arrivo a far tutto,

e non ho sempre l’elemento adatto per fare.

 Ho pensato se c’era attorno a Tortona qualche Comunità di suore

che tenesse bambini di quell’età, ma proprio non saprei.

 Onde la più pratica soluzione, - soluzione parziale, ma buona -

sarebbe che la Palmina Spada mandasse il suo bambino all’asilo

o dell’Istituto San Vincenzo e dalle suore francesi: a questi asili i bambini li tengono

tutto il giorno o quasi, e vengono educati cristianamente. -

E io penserei a trovare una persona che paghi il mensile per la madre.

 Oggi non saprei che consigliare di meglio.

 Che, se in avvenire potrò trovare qualche Istituto di suore,

ove tengano bambini di quella età, farò del mio meglio per farglielo ammettere.

 Spiacente di non poter pienamente rispondere al desiderio di v. Eccellenza,

ma lieto ad un tempo di poterle rinnovare i miei ossequî, le sono dev.mo figlio in X.sto


          Sac. Orione  d. Div. Pr.

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