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[A Sua Eccell. Rev.ma

Monsignor Vescovo di Tortona]



         Varese Ligure, il 28 Sett. [19]19

 +        Anime e Anime !


 Mio buon padre in G. Cr. e nella Madonna,


 Sono stato a Tortona, dove ho trovato la lettera che accludo.

Di passaggio poi a Voghera ho avuto, per dieci minuti, il don Belso,

che non avevo veduto più da forse vent’anni, e che non avrei quasi più riconosciuto,

tanto lo trovai invecchiato, e paralizzato ad un braccio e ad una gamba, poveretto!

 E, per di più, è in rotta con la famiglia.

 In verità, da quanto sempre ne sentî dire, non fu mai troppo d in accordo

né col suo popolo, quando era parroco, e neanche forse con la Curia.

 Ora per altro ha più che 60 anni e, come ho detto, cammina a stento

perché colpito da paralisi.

 Uno dei miei sacerdoti mi faceva giustamente riflettere che il vero posto

di questo sacerdote - qualora intende ritirarsi - sarebbe il Convitto ecclesiastico,

tanto più che egli ritengo possa pagare un mensile, - non ho chiesto di quanto,

ma mi disse qualche vaga parola in proposito.

 In breve, scrivo a questo intento: non vorrei offendere in Convitto ecclesiastico

prendendo io il don Belso; ma, se il Convitto non lo prendesse, chiedo di prenderlo io,

perché si tratta di un fratello che, oltre ad essere malato, mi pare abbia anche bisogno

di essere spiritualmente ajutato.

 Io non so che potrò fare per lui, e certo potrà essere  ajutato di più

dovunque egli vada; ma, piuttosto che vederlo finire dove ora è,

mi sentirei portato ad abbracciarmelo.

 Veda un po’ vostra Eccellenza. Mi spiace di non poter scrivere più a lungo.

Bacio il s. anello. Mi voglia benedire

 Suo dev.mo e affez.mo figlio in G. Cr.


          Sac. Orione  d. Div. Provv.


 P. S.  Don Sterpi è a Venezia, ed io vado come l’ebreo errante.

Si degni pregare per me. Conterei di fare gli Esercizî Spirituali

e poi di partire pel Brasile in dicembre.

 A quelli di San Bernardino, un quindici giorni fa ho dato il resoconto delle feste,

e ho consegnato alla Presidenza di quelle madri di famiglia più di 1600 lire

che porteranno a v. Eccellenza. Voglia dire loro una parola di conforto.

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