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[esiste una minuta, di un foglio, non digitata]
+ Anime e Anime !
Tortona, I luglio [1]920
Mio buon padre in X.sto,
Vorrebbe avere la bontà di dare qualche minuto alla lettura de’ due articoli
su S. Alberto di Butrio, della Derthona Sacra che le invio?
Non occorre le dica perché gli eremiti furono tolti o allontanati di là, -
dirò solo che essi non se ne sono resi indegni, anzi!
Penso: - ora, che la parrocchia di S. Alberto è vacante, non converrebbe rimetterveli?
Viene spontanea la difficoltà: ma, allora,
è una parrocchia che verrebbe tolta al clero della diocesi.
Forse no. - E se qualche nostro buono parroco che, da tempo, volentieri verrebbe
a farsi della Provvidenza, e che occupa un beneficio sotto ogni riguardo migliore,
accettasse di andare a Sant’Alberto?
Ecco che nessuno direbbe più nulla, e qualcuno se ne rallegrerebbe.
La parrocchia di Sant’Alberto poi è la più piccola, credo, di tutte le parrocchie
della diocesi, perché non ha che 78 parrocchiani, almeno così era qualche anno fa.
Si avrebbe il vantaggio si salvare così un monumento nazionale
di importanza religiosa e per la storia dell’arte cristiana e forse più,
per quella della diocesi.
Per
Sant’Alberto è perduto fra le montagne, verso
Bobbio,
e vi si accede a Pizzocorno; - è parrocchia povera assai e la casa canonica
fu lasciata andare, tanto che non è quasi più abitabile.
Che potrà farvi un povero prete?
Non vi si fermerebbe che qualche anno, come di passaggio, senza mettervi, certo,
né
l’anima né la borse borsa,
se anche ci fosse.
Vostra
Eccellenza rev.ma voglia interrogare il canonico Legè, che
il quale conosce
qualche cosa delle vicende di questi ultimi 20 anni di quel monumento, -
egli, che rinvenne il Corpo del santo.
Sono 20 anni che le ossa benedette del santo furono tolte dalla pace secolare
del loro sepolcro per dare ad esse un’urna più degna: ahime!
Meglio, meglio fossero rimaste sotto quella specie di tumulo, dietro l’altare,
e ancora e per sempre nascoste!
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Così sono là, in una misera cassetta, e andranno forse a perdersi -
come già avvenne - e come furono disperse tante altre sacre memorie!
A S. Alberto tutto ora è una ruina che fa piangere.
Non ci sarà - mi pare - che una Congregazione, - qualunque essa sia,
che ancora potrà dare vita religiosa e una più viva fiamma di fede a quei luoghi che,
a più d’uno, parvero benedetti per una predestinazione che si perde nei segreti dell’eternità.
Quantunque - per la convinzione che porto - Vostra Eccellenza
mi senta così ardente per un migliore avvenire di Sant’Alberto, pure francamente le dico, -
ed ho la gioia di dirle - che, fatto questo, io sarò felice, felicissimo sempre in Domino,
anche avvenisse tutto diversamente.
Chiedo anzi scusa delle presente, per quanto ci può essere di troppo ardito.
E mi voglia benedire nel Signore.
Suo obbl.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione
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