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[esiste una minuta, di cinque fogli, non digitata]
+ Anime e Anime !
Tortona, il XX Sett.bre [1]920
Mio buon padre in X.sto,
Non vorrei fosse superbia velata da falsa umiltà, né vorrei dispiacere
a v. Eccellenza rev.ma e ad altre ottime persone, benefattrici dell’Istituto
della Div. Provvidenza, - tuttavia, ciò permesso, mi permetto pregarla nel Signore
che non si faccia nulla di quanto, nella loro bontà, avrebbero combinato,
per quanto con programma ridotto.
Sarà questa una grande carità di cui me ne ricorderò sempre.
Io so la miseria che sono, e mi vergogno che si facciano delle feste,
mentre so bene il vuoto che io sono davanti a Dio, e mentre sento che tutte le pietre
di questa Casa della Provvidenza e delle altre Case, tutte mi vanno gridando
la mia infedeltà al Signore.
Non devo più oltre ingannare né me, né gli altri e, meno che tutti,
la santa chiesa di Dio.
Ho sete di silenzio, di preghiera, di penitenza; - non ho bisogno di chiasso
io che sono già tanto inclinato a vita divagata, che sono così arido nella vita dello spirito,
e così scioccamente pieno di me stesso.
Altro che festeggiare il passato! ho bisogno di piangerlo e di riparare,
cominciando una vita umile, di carità verace di Dio e del prossimo,
e di amore sostanziale alla chiesa, e non di chiacchiere e di apparenza come confesso
che purtroppo sono stato fin qui.
Da me so bene che nulla nulla potrò, ma la misericordia del Signore è grande
è grande, e un po’ ce ne sarà anche per l’anima mia, - e poi confido nella Madonna
che mi ajuterà da madre, povera Madonna, che tante volte ho fatto piangere
con i miei vizî e peccati!
Dunque mi faccia questa carità, e non se ne parli più. E preghi, oh sì!
preghi davvero e tanto per me, che non disperda più la vita e la grazia del Signore,
ma che viva e muoja come a lui piace, e non cerchi altro che lui.
Si è detto che si vuole onorare la Divina Provvidenza.
La Divina Provvidenza cercherò, col divino ajuto, di onorarla e di ringraziarla,
vivendo una vita più di fede, più di pietà, più da buon sacerdote, benché,
se penso al mio passato, mi prende una grande sfiducia; ma mi attacco oggi
e subito alla Madonna, e quello che non farò io, lo farà essa con nostro Signore.
Non perda tempo v. Eccellenza a scrivermi, si degni solo pregare per me, questo sì,
e mi dia una benedizione che mi ajuti nel Signore, e che mi raddrizzi la testa e le gambe
a camminare per la diritta via del Signore.
Non mi fu ancora possibile andare a Roma, - sarà, spero, in questi giorni.
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Il sig.r arciprete don Testone mi scrisse di pregare Mg.r Albera
di venire a Casteggio, in questi giorni delle feste, ma io non vidi ancora Mg.r Albera,
so che passò dalla stazione di Tortona, ma continuò per Bergamo, ed io, quel giorno,
ero a S. Alberto.
Bacio con molta venerazione e con affetto di figlio il s. anello,
e ancora la prego di benedirmi.
Suo dev.mo in X.sto
Sac. Orione d. D. Provv.za
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