V045T188 V045P286
[esiste una minuta, di un foglio, non digitata]
[A Sua Eccell. Rev.ma
Mg.r Simon Pietro Grassi
Vescovo di Tortona]
+ Venezia, il 28 Marzo 1930
- sera -
Eccellenza rev.ma,
Ogni grazia e consolazione dal Signore al cuore di v. Eccell.za.
Vengo a scusarmi che non sono più stato da vostra Eccellenza,
benché tante volte abbia sentito il bisogno e dovere di venire, -
in verità sono stato quasi sempre fuori.
Nella settimana scorsa, dopo S. Giuseppe, ho visitato quei di Voghera
e mi sono trattenuto a sentirli; poi sono stato ad Alessandria e a Novi.
Domenica, dopo quella comparsa a Castelnuovo,
dove ero venuto a visitare don Vincenzo Torti, che mi fece del bene, -
ho poi fatto una punta a Molino de’ Torti da don Milanese, il quale,
quando era curato al mio paese mi fece entrare dai frati di Voghera.
A Molino venne presto tempo di Vespro, e mi fermai a far un po’ di predica.
Quando sono ripassato da Castelnuovo - Vostra Eccellenza era in funzione,
e c’era la vasta chiesa gremita, - io poi ero ancora sudato,
onde pensai di continuare per Tortona.
La sera stessa partî per Novi, e tutto lunedì sono stato a Genova.
Martedì ero a Sanremo, e mercoledì a Tortona, ma tutta la mattinata è stata occupata
con don Adaglio, giunto la sera innanzi dalla Palestina.
Il dopo pranzo ero stanco e mi addormentai, e poi sono andato a S. Bernardino,
dove non ero ancora stato, dopo il ritorno da Roma, e avevo bisogno di stare
un po’ solo con la Madonna. Poi ho visto che riprendono i lavori
e alcune basi delle colonne, e sono stato un momento dalle suore e da don Perduca,
per vedere un po’ come gli va.
Jeri, giovedì, fui a Genova, poi giunsi a Tortona verso le 14 e alle 16½
partî per Venezia, dopo aver sbrigata qualche faccenda. E Deo gratias! -
Vorrei ora sentire il personale delle Case del Veneto e prendere conoscenza
della
situazione di esse, poiché tanto
più dopo che la Casa di Padova, l’anno scorso,
mi fece un sacco di debiti; mi fermerò parecchi giorni, senza fretta. -
V045P287
Ho visto sua Eminenza, piuttosto a lungo,- sta bene,
e non mi pare abbia intenzione di muoversi. - Questi sacerdoti e chierici le baciano
insieme con me il sacro anello, e tutti la preghiamo della santa benedizione.
Tanti rispetti a don Francesco.
Di V. E. dev.mo e aff.mo figlio in G. Cr., e in Maria SS.
Sac. Orione
¨