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[Tortona,] VI / II - 919
+ [Anime e Anime ! ]
Buona figliuola del Signore,
In risposta alla sua: ho molto lavoro e poco tempo: dirò breve.
Queste figlie vestono l’abito civile, cioè non da suore; e quando l’ubbidienza
dice loro di vestire da suore, devono però sempre essere pronte a lasciare con gioja
interiore l’abito religioso.
Non l’abito devono cercare, ma le virtù proprie della vita di perfezione e religiosa.
Qui non si entra che in prova, e si fa una dichiarazione scritta, che si lascerà
l’Istituto, quando il superiore o la superiora, per qualunque motivo, non ritenessero
che la persona sia adatta per questa vita. Si dichiara pure di lavorare gratuitamente,
e per l’amore di Dio.
È vita poverissima, poverissima, poverissima.
È una povera casetta, umida e tutta rotta, e vi si vive lavorando, come ha detto Iddio:
«nel sudore della tua fronte ti guadagnerai il pane».
E poi è un rinnegamento continuo della propria volontà, - e nulla vi è di quanto
si trova anche nei monasteri e comunità di religiose, nessuna piccola comodità,
ma solo una grande carità nella povertà di Gesù Cristo.
Ma il Signore è con quelli che lo amano, e se lei ha proprio vera intenzione di farsi
come una vittima del cuore di Gesù venga a provare; ma prima mandi le referenze
di persone che possano affidare sul conto di Lei.
Se Lei fosse già stata in altra Comunità, giustifichi la sua uscita con qualche
documento.
Intanto Le raccomando la preghiera e il consiglio di chi le dirige l’anima.
Grande e santa sarà la spirituale letizia della sua anima, anche fra le penitenze e
le mortificazioni: grande e senza nome sarà la sua felicità, se lei sarà davvero
tutta di Gesù Cristo crocifisso.
La benedico, e la metto nelle mani della SS. Vergine -
Dev.mo servitore
Sac. Orione della Div. Provv.
¨