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 +         [Venezia, li] XI luglio [192]5


 Distinto sig.r avvocato,


 Ricevo qui la sua del dì dell’8 corr.

 Ho coscienza di nulla aver detto fatto né di nulla dovergli dovere

al Giuseppe Mainetti da giustificare la sua richiesta.

 Ne resto anzi semplicemente stupito, dopo il bene che si mi pare avergli sempre fatto.

 Che si metta per quella via mi dispiace fa gran pena, non per me, ma per lui.

 Che Dio lo assista!

 Con ogni osserv rispetto di V. Signoria aff.mo

 Dev.mo servitore


          Sac. Orione  d. D. P.

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