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         Tortona, il 4 maggio 1926


 Gentilissimo sig.r presidente,


 Riferendomi alla gradita Sua lettera in data di jeri, N. 290, che riguarda

la retribuzione pel servizio prestato dal sig.r Fioretta, quale facente funzione di assistente

agli orfani, dal 18 febbrajo, - debbo pur far conoscere che sono ben lieto d’aver potuto

concedere che rendere libero concedere detto sig.r Fioretta, sì che potesse potesse prestare

detto servizio, dato per gli Orfani, ma egli non è uno che appartenga al mio

a questo Istituto, quale Membro della mia Congregazione della Divina Provvidenza, ma

e che quindi dia qui la sua opera gratuita, no, egli sta qui quale commesso, a pagamento.

Veda quindi Codesta onor.le Presidenza di combinare veda quindi nella sua saggezza

una cosa di combinare quella equa retribuzione che crederà.

se egli Se dipendesse in tutto da me, io non vorrei che il Fioretta

toccasse un centesimo trattandosi dell’ospedale, e di Orfani; ma il Fioretta ma egli

è uno stipendiato e fa da se: per quel sentimento che V. Signoria può ben comprende.

 Con la più alta considerazione di V. Sig.ria Ill.ma

 Dev.mo


           Don Orione

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