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         [Roma li] 2 novembre 1928


 Caro fratello in Gesù Cristo,


 La pace di N. Signore sia con noi!

 Ricevo qui la v/ buona lettera.

 Il desiderio della vita perfetta non può che venire da Dio,

ed è sempre una somma grazia che Egli ci fa; - né farebbe bisogno, per sé,

di chiedere molto consiglio, perché, come insegna S. Tommaso,

il consiglio è già dato da Gesù Cristo.

 Se noi desideriamo voi desiderate sinceramente di uscire

dalle nostre vostre imperfezioni, di amare Iddio senza misura e di consacrarci consacrarvi

tutto a lui, è segno che siamo chiamati alla vita religiosa.

 L’orazione fervente è il mezzo sicuro e indispensabile per ottenere la grazia

di effettuare il desiderio di darsi tutto a Dio in Religione.

 Sono disposto ad accogliervi fraternamente in questa Piccola Opera

della Divina Provvidenza, - però, nel vostro caso, mi pare sia da procedere,

da parte vostra, con particolare maturità e con molta orazione.

Vi userò, tut Col divino aiuto, tutta tutte tutti quei riguardi che la carità di N. Signore

vuole, ma voi dovete venire col con fermo proposito, non isperando di godere,

ma di meritare.

 Dovete entrare in Re religione per meritare e non per godere.

 Disponetevi pel tempo che rimane al gran passo col raccoglimento, con l’orazione

e con una perfetta oblazione di tutto voi stesso e di tutti i vostri gusti.

A questa grazia Iddio aggiungerà sicuramente le altre necessarie al compimento dell’opera

della vostra perfezione.

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