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          Tortona, il 5 dic. 1928


 M. Rev.do signore,


 Riferendomi a gradita sua del 30 nov.bre, debbo con dispiacere farle conoscere

che il giovane Salvatore Belcastro è stato da me personalmente e da altri suoi superiori

più volte avvertito che la sua condotta non era da religioso, e invitato a mettersi a posto.

 Egli, come la Sig.ria Vostra bene sa, venne per farsi religioso di questa Piccola Opera della Divina Provvidenza, quindi la sua condotta non doveva essere

semplicemente quella di un giovane qualunque, ma tale che rispondesse allo spirito e vita

di chi intende consacrarsi a Dio.

 Egli sa che non fu tale, - neanche dopo che io lo pregai di mettersi a posto.

 Io non lo ho espulso,

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