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 [+]       Roma, il 20 / XII [1]929 A VIII

        Via Sette Sale, 22


 Carissimo nel Signore,


 Pax et bonum!

 I/ Mando il consaputo pro memoria, e le sarò assai tenuto di quanto potrà fare.

Dio la rimeriti!

 II/ Quanto al volume che jer sera mi fece vedere, sempre la supplico

e la scongiuro nel nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Redentore, di non pubblicarlo,

ché sarebbe peccato gravissimo, pel male che ne verrebbe alle anime e alla S. Chiesa

e pel dolore che lei recherebbe al cuore del nostro Santo Padre.

 Ella poi abuserebbe di documenti riservatissimi, e butterebbe in pasto ai nemici

del Vicario di Gesù Cristo e delle Congregazioni Romane, che sono gli organi del governo

della Chiesa, notizie segrete o quasi, talora esagerate e false,

o che lei non potrà giuridicamente provare.

 Lei non può dubitare del mio sincero affetto per l’anima sua. -

 Lei sa che i consigli che le ho dato furono sempre buoni: mi ascolti!

In coscienza, lei non può fare quella pubblicazione, fosse anche tutto vero.

 Ho celebrato stamattina secondo la intenzione che jeri sera le dissi:

perché la Santa Madonna mia la arrestasse sull’orlo dell’abisso nel quale ella si va

a buttare e impedisse tanta grave offesa a Dio e al suo vicario in terra

con la sì scandalosa pubblicazione.

 Ella poi finirebbe anche di dar ragione a quel tizio che la avrebbe calunniata

e gli darebbe materia per le mani.

 Se io posso, col divino ajuto, far ancora qualche cosa, - sono a sua disposizione.

 Prego per lei come un padre in X.sto e le parlo da sacerdote, benché indegnissimo,

e da padre nel Signore.

 Suo aff.mo


          Sac Luigi Orione

          della Div. Provv.

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Pro Memoria


 Il fatto è avvenuto sulla strada Parma-Fidenza, in località, mi pare, detta Sanguinea.

Il contravvenuto è Pietro Ravano di Agostino e fu Maria Bombrini,

nato a Genova il 4 agosto 1912. Guidava la macchina il suddetto; - la macchina 4973

- Genova, di proprietà del padre, che si trovava con lui, e gli aveva ceduto il volante

da pochissimi minuti, essendo sofferente di nervi, malattia che ha fin dalla infanzia,

come può attestare il Prof.r Burzio di Torino, che lo ha curato per lungo tempo;

la malattia ha, a momenti, fenomeni gravissimi.

Il figlio, quando fu fermato, dichiarò il brigadiere Bolzani della Milizia stradale

di Bologna, che guidava a perfezione e senza alcun pericolo per la circolazione,

e che avrebbe messo questo a verbale.

 La sua perizia nel guidare si deve al lungo esercizio fatto nella Villa chiusa

di Genova e nell’aja della campagna nonché nella Villa dello zio in Genova.

 Era vicino al guidatore la nipote del Generale Costantino Bruno,

incinta di mesi quattro, alla quale si era ceduto il posto avanti,

perché il sobbalzare della macchina non nuocesse al suo stato di gravidanza.

Era pure nella macchina il Generale Costantino Bruno di Savona, che insieme alla Nipote,

ed entrambi possono attestare la verità di quanto sopra è esposto.

 Il padre, che ha macchina dal 1912, può provare che non ha mai causato

il minimo danno a chicchessia fino ad oggi.

 Appartenente alla Croce Rossa Italiana in qualità di tenente automobilista

durante la guerra.

 Il verbale fu inoltrato alla Prefettura di Fidenza dalla Milizia stradale di Bologna,

il 3 nov.bre 1929. La citazione è pel 15 di gennajo.

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