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Riservata alla Persona la presente e la lettera acclusa
[Tortona] 4 febbrajo 1931
[+] Anime e Anime !
Caro sig.r arciprete e amico,
La pace e la grazia di N. Signore siano sempre con noi!
Avrei bisogno di parlarle per più cose, ma non posso venire, perché domenica sera
fui operato d’urgenza di un vespajo al collo, che minacciava infettarmi il sangue,
onde, per alcuni giorni, non potrò muovermi, se altro non dà fuori.
Finora va bene, grazie a Dio. Ho ricevuto la gradita sua; - con quel figlio, mi spiace,
ma non se ne potrà fare nulla. Le accludo una lettera di persona che non conosco,
né mai udii parlarne: prego rimanga riservatissima. Ella può ben comprendere
quanto grave sia la mia situazione in questi momenti, - e i molteplici motivi
per
cui si dovrebbe dovrei
sempre andare con la massima prudenza, anche potessi.
Pregherò per essa. Ma la ragione per cui le vorrei parlare è
altra, e, direi, più grave;
e lei, nella sua intelligente perspicacia, m’ha, certo, compreso. Dante direbbe:
«Sé saggio, e intendi me ch’io non ragioni». Nella settimana prossima,
dopo l’anniversario della Conciliazione, dovrei buttarmi a Roma, dove non sono più stato,
perché è da Natale che sono in grande lavoro, e dopo l’Epifania ebbi due o tre settimane
di spossatezza, e mal di reni, che non potevo reggermi. Si vien vecchi! Dio sia benedetto!
Gradisca tanti devoti ossequî e saluti fraterni in Domino.
Aff.mo suo in Maria SS.
Sac. Orione
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