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         [Tortona] 14 sett.bre 1931


 Caro fratello in Gesù,


 La grazia di N. Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Riferendomi a gradita sua, mi permetto dirle che non so comprendere

perché le Missionarie del popolo, che io conosco bene, non prendano esse

in una delle loro Case di Genova e vicinanze la giovane che sperano di poter guarire.

 Questo non è un caso da Cottolengo, dove solo si ricevono i rifiuti e, (per esprimersi

con una parola un po’ laica) i rottami della società.

 Questa dev’essere la ragione per cui non le si è risposto.

 Che se essa non trova posto altrove, allora, sempreché porti un certificato

di medico specialista che la malattia non è infettiva, la destinerei a Quezzi, una Casa un po’

fuori Genova, dove sono suore malaticce, ma dove dovrà corrispondere

una diaria secondo il vitto; non voglio un centesimo di più, ma solo che non abbia

a togliere un pane ai poveri veramente bisognosi e derelitti.

 Perdoni la libertà, e mi voglia ugualmente benedire in Domino.

 E preghi per me!

 Suo dev.mo servitore in Gesù Cr. e nella Santa Madonna


         Sac. Luigi Orione  d. Div. Provv.za

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