V047T167 V047P174
pratica di Pontecurone
[Tortona] 4 marzo 1932 A X
Egr. signore,
Chiedo
venia del ritardo a risponderle, sono
stato fui quasi sempre fuori, - son
son tornato jeri sera.
La ringrazio delle sue parole piene di bontà, ma sento di non meritarle.
Stamattina
sono stato lungamente dal sig.r Avv. Barberis il quale mi ha
detto
confermato
che, essendoci un fino
a che c’è un tale precetto (quello della Banca Agraria)
non
si può fare
farsi alcun atto di acquisto. Quanto alla causa in corso con detta
Banca,
Agr.
Ital. di Torino egli spera bene e ritiene che la
ipoteca di L. 53.000 sia uno sbaglio,
invece di L. 5.300.
Tuttavia
persona Persona competente e di fiducia alla quale, in mia assenza,
avevo dato
incarico
di studiare la posizione di quella Casa e suoi pesi, mi riferisce
che, secondo essa,
qualche
pericolo, che possa esser questa messa all’incanto c’è,
indipendentemente
dal
precetto dell’Agricola; forse perché non si è in regola coi
pagamenti degli interessi
con
altri che hanno prestato, e che potrebbero provocare un’asta.
Ho
Circa all’acquisto ho le migliori disposizioni, ma non conosco lo
stabile,
e,
al momento, ritengo
riterrei intempestiva qualunque visita o perizia.
Nella
fiducia che la posizione sia resa tale da poter entrare in
trattative, Le es
prego da Dio ogni bene a lei e ai suoi cari, e le esprimo i sensi di tutta la mia stima
e ossequî.
Di V. Sig.ria dev.mo servitore
Sac. L. Orione d. D. Provv.
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