V047T206 V047P215
[Roma, li] 19 maggio 1934
Carissimo nel Signore,
ho scritto a Venezia, ma mi è stato risposto che, pur con vivo dispiacere,
non è loro possibile assumere nuovo personale né addossarsi impegni,
poiché, data la situazione, già si trovano gravati da troppe passività.
Credilo, caro Paolino, che è una pena per me di non poterti aiutare,
poiché queste Opere, che vivono di beneficenza, attraversano momenti
particolarmente critici, poiché le fonti della beneficenza si vanno, ogni dì più, inaridendo.
Non posso altro oggi che pregare, e lo farò volentieri per te
con l’antico immutato affetto.
Tuo in G. Cristo
Sac.te Luigi Orione
dei figli della Div. Provv.za
¨