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        Buenos Aires, il 19 ottobre 1934


 Caro Federico,


 Mi pare un secolo di non averti veduto e di non averti scritto, caro Federico:

penso tante volte a te, e m’è venuto fin passato in mente se non avessi fatto meglio

a condurti in America insieme con me. Io vengo per avion ad incoraggiarti al bene:

io ti amo tanto e vengo in cerca piuttosto delle tue buone qualità che dei tuoi torti,

affidandomi piuttosto alla speranza che tu vorrai migliorare la tua condotta

anziché a funesti presentimenti: Don Orione non vuol vorrà mai avvelenare le piaghe,

ma le vuole lenire con l’olio del buon samaritano.

 E dunque, caro mio Fede, come vai con vai col Signore?

 Ti sei confessato per prima degli esami?

 Ti prego, caro Fede, di scusarmi, se vedi che prendo parte sincerissima

all’andamento della tua vita e al tuo vero bene.

 Tu non puoi andare avanti così come l’anno passato o come quando io sono partito:

non poi stare possiamo stare indifferenti o peggio davanti alla coscienza

e al dovere d’una vita onesta e cristiana: tu devi rimanere fedele alla religione

e al nome onorato della tua famiglia. Hai bisogno di pregare, di confessarti

e di comunicarti almeno ogni mese per mantenerti umile e onesto

e preservarti dallo spirito mondano e licenzioso. queste Devi santificare la festa

e frequentare i Vangeli: queste poche cose basteranno per mantenerti

e innalzarti al di sopra della passione bassa bassa e abbietta dei sensi, unirti a Dio,

fortificarti e consolarti. Ancora ti raccomando di lasciare certi posti

e di separarti da alcuni tuoi compagni la cui compagnia non è affatto conveniente per te,

per le ragioni che tu comprendi. È una risoluzione che devi fare, una risoluzione forte,

di cui non ti loderò mai abbastanza e che ti salverà. Non essere un giovane mondano,

vittima della corruzione. Fede, caro Fede, tu devi voltar pagina:

devi ritornare : Iddio ti am quel bravo figlio che eri un giorno: Iddio sarà con te;

e ti aprirà innanzi un orizzonte di felicità e di benedizioni. Vedi come ti parlo!

una Una santa libertà e franchezza mi sembra la miglior prova

dell’amore santo verso un uomo.

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 Tu sei già uomo oramai, ma per me tu sei come un fanciullo carissimo,

e questo titolo mi permette di parlarti liberamente, come in realtà faccio.

 Quando tu trovassi le mie lettere troppo severe, potrai gettarle nel fuoco.

Ma se senti in esse la voce di chi ti ama, seguila ascoltala, caro Fede.

Prega Per te prego sempre.

 Fa i miei rispetti a tuo papà e mamma e alla zia, e salutami tanto i tuoi fratelli.

 Ti abbraccio e ti benedico.

 Iddio e la Madonna ti confortino, ti guardino, e benedicano il povero esule


[c’è una minuta]

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