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[Tortona, li] 12 febbr. 1938
Mio buon fratello nel Signore,
La grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!
Ho deposto la sua gradita lettera ai piedi di una Madonnina che ho qui sul tavolo,
venuta con me dall’America.
La mia testa è come un gran cestone, ma mi pare di ricordarla ancora, -
non ho mai dimenticato Sordevolo; e, a gloria di Dio e della SS. Vergine d’Oropa,
ho sempre sentito che là si sarebbe aperta una tenda della Divina Provvidenza,
benché confesso che non sapevo né come né quando; - ma è Dio che conosce il momento
delle sue opere e noi non siamo che stracci nelle sue mani.
Ora
poi Quando la Severina Fogliano, di s. m. ha lasciato
quella sua roba; -
io
ero ancora in America. e il
Il
mio Vicario, don Carlo Sterpi, ancora
non viandò, a S. benché abbia dovuto
andare
recarsi a Biella; - non poté ebbe
tempo di salire a Sordevolo, ci andrà, facilmente,
in
questi giorni, domani per darsi conto, poiché là
c’è un Manente, e vedere che si può fare,
per ora.
Andrà,
certo spero, anche al
santuario, Della Madonna SS.
d’Oropa e porterà anche ai piedi benedetti della SS. Vergine d’Oropa la offerta
che la Sig.ria Vostra molto caritatevolmente ci ha fatto. -
Nel
Nome della Divina Provvidenza, - dopo avere
pregato, io la accetto
e Le
la
Sua grazia di Dio che
mi viene da lei e bacio la sua mano
con animo profondamente grato.
Vuol
dire che, Se, col tempo,
saranno due Case
Istituti in Sordevolo, e
l’uno aiuterà l’altro,
e si compirà il frater qui adiuvatur a fratre quasi civitas firma e si farà del bene
con l’aiuto di Dio, e il bene andrà, per la loro parte, ai benefattori che hanno dato
e
che non saranno mai
dimenticati mai.
Ella,
ora veda ora come potrà
farsi, anche per
evitare, quanto più si può, forti tasse.
Nostro Signore la ricompensi in terra e poi in Paradiso.
Preghi per me, - come farò per lei e suoi cari, fraternamente in Domino.
E le sono, veramente obbligato, dev.mo
Sac. Luigi Orione
della Div. Provv.za
¨